Clicca qui per il canale WhatsApp
Ti è piaciuto l'articolo? Condividi
American Horror Story 1984 recensione

Rubriche ed editoriali

AMERICAN HORROR STORY 1984: recensione della nona stagione

Niccolo Maggesi | 20 Settembre 2019

American Horror Story

La nostra recensione sulla nona stagione di American Horror Story 1984: sgombrato il set dal cast originale, è la rivincita […]

La nostra recensione sulla nona stagione di American Horror Story 1984: sgombrato il set dal cast originale, è la rivincita di Emma Roberts.

American Horror Story 1984: ecco la nostra recensione sulla nona stagione. Il ritorno di American Horror Story quest’anno ha segnato un vero e proprio unicum nella sua storia ormai decennale. La serie è infatti ripresa senza i suoi protagonisti originari, e in particolare la coppia che finora aveva partecipato a tutte le stagioni. Parliamo naturalmente di Sarah Paulson e Evan Peters, ufficialmente messi da parte sia per altri progetti collaterali (ma sempre sotto l’egida di Ryan Murphy) sia per questioni di budget.

Lo show ha tuttavia subito anche un clamoroso restyling, non solo nel cast ma anche nello stile. Nella fattispecie, se finora gli autori sono sempre partiti da un cliché dell’horror camminando poi sulle proprie gambe, stavolta la stagione sembra improntata all’omaggio tout court. Basti solo pensare che l’ambientazione negli anni Ottanta non ha soltanto coinvolto completamente reparto costumi e scene, ma ha fagocitato anche la sigla. Persino le immagini sono filtrate da una patina ruvida che ricorda la fotografia dell’epoca.

"Se fosse una commedia romantica" - Scopri di più sul romanzo del momento.

Bisogna perciò concludere che il fascino nostalgico che in questi anni ha contaminato tutta la serialità che conta, dev’essersi infine insinuato anche nella creatività di Ryan Murphy. D’altronde il produttore appartiene a quella generazione oggi tornata in auge, e l’ha anche recentemente ristudiata per scrivere Pose.

Pregi e difetti del nuovo American Horror Story 1984 nella nostra recensione

Entra nel nostro gruppo WhatsApp per esser sempre aggiornato su serie tv e cinema

Alla visione del primo episodio, per sfatare così i preconcetti di chi, fiutando nell’aria cambiamenti troppo vistosi, ha preferito snobbare il debutto della stagione, si può dire di trovarsi di fronte al solito American Horror Story.

Sotto il velo di rivoluzione dei colori e del gruppo di lavoro sul set, si ritrovano cioè elementi familiari al fan della serie. Certi personaggi calcano la mano sui loro caratteri, trasformandosi sin dai primi minuti in macchiette tanto divertenti quanto (alla lunga) sostanzialmente vuote.

Alcuni di loro, come Chet Clancy (Gus Kenworthy) o Xavier Plympton (Cody Fern), esistono solo per accontentare un certo tipo di pubblico. Altri, come Margaret Booth (Leslie Grossman) o Montana Duke (Billie Lourd), per diventare maschere o icone di stile.

Si badi bene che nessuno di loro riesce almeno per il momento a non farci sentire la mancanza della Paulson o di Peters. Chi però beneficia più di altri dell’assenza dei suoi ex colleghi, è senza ombra di dubbio Emma Roberts. L’ex fidanzatina di Evan Peters ha messo (finalmente!) da parte l’ossessione per la mean girl dell’ultima ora, dimostrando di saper interpretare anche altro.

In American Horror Story 1984 è infatti una ragazza timida e indifesa, ancora ignara di sapere il fatto suo. E nella speranza che se ne accorga il più tardi possibile, contenendo la snobistica spocchia di cui era sempre imbevuta, le auguriamo anche di continuare a tenere le redini della stagione.

Ultimo ma non ultimo problema, l’impressione che la prima puntata abbia già dipanato tutta la sinossi dei nuovi episodi. Ed escludendo che gli autori vogliano stressare il medesimo intreccio per dieci lunghe settimane, sarà meglio augurarsi sin da subito (sic!) una rapida svolta.