
Monster: La storia di Ed Gein, come finisce la terza stagione
Come finisce Monster: La storia di Ed Gein
La terza stagione di Monster, intitolata La storia di Ed Gein, racconta la discesa nella follia del primo serial killer americano: ecco come finisce la serie Netflix di Ryan Murphy.
Riassunto generale della terza stagione
Monster: La storia di Ed Gein è la terza stagione della serie antologica di Ryan Murphy per Netflix. Uscita il 3 ottobre 2025, è dedicata al “mostro di Plainfield”, il serial killer che ha ispirato alcuni dei personaggi più iconici della storia del cinema horror, come Norman Bates, Buffalo Bill e Leatherface.
Interpretato da Charlie Hunnam (Sons of Anarchy), Ed Gein viene raccontato in come un uomo la cui mente disturbata ha trasformato l’orrore in realtà. Cresciuto in una fattoria isolata del Wisconsin, sotto l’influenza di una madre fanatica e oppressiva, Ed sviluppa fin da giovane una visione malata delle donne e della morte. Dopo la misteriosa morte del fratello, inizia a dissotterrare cadaveri, spinto da un morboso desiderio di possesso e controllo sui corpi.
La serie alterna più linee temporali, fondendo la storia personale di Gein con la nascita del mito cinematografico del serial killer. Oltre a mostrare la vita del protagonista, Monster esplora la Germania nazista attraverso il personaggio di Ilse Koch, criminale di guerra realmente esistita, e il processo creativo dietro film come Psycho di Alfred Hitchcock e Non aprite quella porta, entrambi ispirati ai crimini di Gein.
Nel corso degli otto episodi, Ryan Murphy e Ian Brennan costruiscono un ritratto che oscilla tra realtà storica e allucinazione, fondendo la biografia del killer con riflessioni sul fascino oscuro che la violenza esercita nella cultura americana.
Ed Gein e la discesa nella follia
Nel primo episodio, Gein viene mostrato nel suo rapporto ossessivo con la madre e con la sessualità. Dopo la morte di Augusta, l’uomo tiene il suo corpo in decomposizione in casa, fingendo che sia ancora viva e convivendo con lei in uno stato di delirio costante.
Da quel momento, la sua follia prende il sopravvento: scava tombe, ruba parti dei cadaveri e colleziona reliquie umane. In parallelo, la serie introduce il personaggio di Adeline Watkins (Suzanna Son), una giovane donna che sostiene di avere una relazione con Gein.
Gein appare sempre più isolato e convinto di poter creare una “famiglia” con i resti delle sue vittime. L’ossessione culmina con l’omicidio di Bernice Worden, proprietaria di un negozio locale, che segna la fine della sua libertà e l’inizio della sua leggenda nera.
Come finisce Monster: La storia di Ed Gein
Dopo aver ucciso Bernice Worden, la polizia scopre la casa degli orrori di Gein: maschere di pelle, organi umani e trofei macabri. Il corpo della donna viene trovato decapitato e appeso nel fienile, dove a fare la scoperta è il figlio Frank, uno degli investigatori del caso.
Il clamore mediatico esplode quando Adeline racconta ai giornali la loro presunta storia d’amore, rendendo il caso un fenomeno nazionale. Nonostante si sospetti che Gein abbia ucciso fino a 200 persone, l’uomo confessa solo due omicidi, ammettendo di aver trafugato la maggior parte dei resti dai cimiteri.
Dichiarato incapace di intendere e di volere, Ed viene internato in un ospedale psichiatrico, dove trascorrerà il resto della vita. Qui passa le giornate realizzando tappeti e utilizzando una radio amatoriale. Nel mentre immagina colloqui con Ilse Koch e Christine Jorgensen, due figure che simboleggiano i suoi demoni interiori.
Nel penultimo episodio, Gein ha visioni sempre più violente, immaginando di uccidere un’infermiera “alla Non aprite quella porta”, ma il finale assume toni quasi metafisici.
L’episodio finale di Monster: La storia di Ed Gein
Il finale di stagione, intitolato Il padrino, si apre con un riferimento a Ted Bundy, collegando simbolicamente Gein a tutti i mostri della storia americana. Tuttavia, tutto si rivela una fantasia delirante. Ed si immagina mentre collabora con l’FBI per catturare Bundy, un sogno che il personale dell’ospedale finge di assecondare.
Nei suoi ultimi momenti di vita, Gein viene “accolto” da altri celebri assassini — Charles Manson, Ed Kemper, Ted Bundy — che lo celebrano come il capostipite del male moderno. Adeline gli fa visita e promette di continuare la sua “eredità”, ma Ed, in un raro gesto di consapevolezza, la prega di non farlo. Poco prima di morire, immagina la madre Augusta che lo accoglie con orgoglio, dicendogli che aveva cambiato il mondo intero.
Nell’ultima scena, alcuni ragazzi rubano la lapide di Ed Gein dal cimitero. Vengono, però, spaventati dai fantasmi dei personaggi ispirati ai suoi crimini — Norman Bates, Buffalo Bill e Leatherface — in una chiusura che fonde storia vera e mito cinematografico.