
YOU e il potere del gaslighting: cosa ci insegna davvero la serie Netflix
Cosa ci insegna YOU
La serie YOU di Netflix ha affascinato il pubblico non solo per la suspense e la narrazione coinvolgente, ma anche per la sua potente rappresentazione della manipolazione psicologica. Uno dei temi più inquietanti e reali della serie è il gaslighting, una forma subdola di abuso emotivo che il protagonista Joe Goldberg utilizza in modo sistematico. Ma cosa ci insegna davvero YOU? E come possiamo riconoscere questi meccanismi nella vita reale?
Cos’è il gaslighting (e perché è così pericoloso)
Il termine “gaslighting” deriva dal film Gaslight del 1944, in cui un uomo convince lentamente sua moglie che sta impazzendo, manipolando la realtà a suo favore. Oggi, il termine è usato per descrivere quando qualcuno ti fa dubitare della tua memoria, della tua percezione o della tua sanità mentale, con l’obiettivo di controllarti.
Come riportato da Verywell Mind, una delle principali pubblicazioni americane di salute mentale, il gaslighting è una tecnica usata per minare l’autostima della vittima e confonderla, spesso all’interno di relazioni apparentemente “normali”.
Joe Goldberg: il volto inquietante della manipolazione
Joe Goldberg, protagonista di YOU, è un esempio quasi da manuale di gaslighter. All’inizio appare come un ragazzo colto e premuroso, ma ben presto emerge il suo lato oscuro: bugie, controllo e manipolazione emotiva sono le sue armi preferite.
Nella prima stagione, Joe convince Beck che i suoi dubbi sono frutto della sua insicurezza. Nega, distorce i fatti, e le fa credere che tutto ciò che succede sia per il suo bene. Questo è gaslighting puro.
La psicoterapeuta americana Sana Powell, in una sua analisi della serie, spiega che Joe utilizza la narrazione romantica per mascherare il suo comportamento abusivo. Come rivela nel suo blog professionale:
“Le azioni di Joe sono spesso razionalizzate in nome dell’amore. Ma ciò che sta realmente accadendo è una distorsione sistematica della realtà, che porta le sue vittime a dubitare di sé stesse.”
Le tecniche di gaslighting nella serie
Joe non si limita a mentire. Usa una combinazione di tecniche manipolative che rendono la relazione tossica e sbilanciata:
- Negazione costante: anche di fronte all’evidenza, Joe rifiuta di ammettere i fatti.
- Isolamento: allontana le sue vittime dai loro amici e familiari.
- Svalutazione emotiva: minimizza ogni emozione della partner, facendola sembrare eccessiva o instabile.
- Proiezione: accusa l’altro di comportamenti che in realtà sta attuando lui stesso.
Tutti questi elementi sono segnali chiave di gaslighting emotivo.
Cosa ci insegna YOU (davvero)
La grande forza di YOU non sta solo nell’intrattenimento, ma nell’aver mostrato con chiarezza quanto possa essere invisibile — e pericoloso — il gaslighting nelle relazioni. La serie ci spinge a riflettere su quanto possa essere facile romanticizzare comportamenti manipolativi, soprattutto quando sono presentati con fascino, intelligenza e apparente vulnerabilità.
Non è un caso che, in più momenti, YOU rompa la quarta parete, con Joe che parla direttamente allo spettatore. Un modo sottile per coinvolgerci nella sua visione distorta — e renderci complici.
Come riconoscere il gaslighting nella vita reale
YOU ci insegna che il gaslighting non è sempre urlato. A volte si presenta in forma di premura, protezione o “ti sto dicendo questo perché ti amo”. Ma dietro frasi come queste può nascondersi un tentativo di controllo. Ecco alcuni segnali da tenere d’occhio:
- Ti senti spesso confuso o insicuro su ciò che è accaduto.
- Ti scusi di frequente, anche quando non hai fatto nulla di male.
- Hai la sensazione di non essere mai “abbastanza”.
- Dubiti costantemente della tua memoria o del tuo giudizio.
Se ti riconosci in queste situazioni, parlare con uno psicologo può aiutarti a fare chiarezza.
Conclusione
YOU non è solo un thriller mozzafiato. È anche un importante specchio della tossicità emotiva e del potere che certe dinamiche psicologiche hanno nelle relazioni. Il gaslighting, come mostra la serie, può distruggere l’identità di una persona — lentamente, silenziosamente. E riconoscerlo è il primo passo per spezzare il ciclo.