Intervista a Riccardo De Rinaldis Santorelli, Luca Molinari nella fiction di Canale 5 Non Mentire. Il giovane attore racconta l’esordio in TV e tante curiosità su di lui.

Va in onda domenica sera su Canale 5 la prima puntata della fiction Non Mentire. Gli attori protagonisti del cast saranno Alessandro Preziosi e Greta Scarano, attesi nei panni di una coppia che, reduce da un primo appuntamento, si ritroverà invischiata in un giallo inaspettato. Andrea ha veramente usato violenza contro di Laura? E quali sono state le reali dinamiche del loro incontro? In un labirinto di sottintesi, misteri e bugie, lo spettatore si sentirà in dovere di risalire alla verità, per raggiungere la quale dovrà però provare a non lasciarsi confondere dalle false apparenze.

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Sono sufficienti queste premesse per capire che il progetto ha l’ambizione di allontanarsi nettamente dai feuilleton finora di casa sulle reti del Biscione. E ad ulteriore conferma della nuova strada intrapresa dalla fiction Mediaset c’è anche il nome del regista scelto per la direzione di Non Mentire, Gianluca Maria Tavarelli, abituato a produzioni innovative e di successo.

La freschezza della fiction si misura altresì nell’aver osato puntare non solo su una storia così accattivante, ma anche su presenze davvero coraggiose. Una su tutte quella di Riccardo De Rinaldis Santorelli, giovanissimo interprete di Luca Molinari alla prima vera esperienza televisiva.

Luca è il figlio di Andrea (Preziosi), un adolescente che nonostante l’età e i trascorsi familiari sa il fatto suo ed è molto legato a suo padre. Sensibile, attraente e perbene, il personaggio di Luca riesce a ritagliarsi una propria dimensione all’interno della storia oltre ad essere punto d’incontro dei protagonisti.

Noi di CiakGeneration abbiamo avuto l’opportunità di incontrare Riccardo De Rinaldis Santorelli, per un’intervista con cui conoscerlo meglio. Insieme a lui, che ci ha confessato d’essere elettrizzato al pensiero del debutto televisivo, abbiamo parlato sia di Non Mentire che di come è approdato sul set, oltre che naturalmente del suo rapporto con le serie TV.

Ecco che cosa ci ha raccontato.

Intervista a Riccardo De Rinaldis Santorelli di Non Mentire: il personaggio di Luca e l’avventura sul set

Riccardo, qual è il tuo bilancio dell’esperienza di Non Mentire?

Mi sento molto fortunato, perché quando ho fatto il casting hanno tutti dimostrato di credere in me anche se non avevo mai avuto esperienze come questa. Non ho mai preso lezioni di recitazione o frequentato accademie, perciò spero di essere stato la scelta giusta.

Come sei approdato sul set se fare l’attore non era nei tuoi piani?

Da due anni sono iscritto a un’agenzia di Roma e faccio avanti e indietro da Milano per i provini. Per Non Mentire mi hanno chiamato a ridosso della maturità, ma non ci ho pensato troppo. Ho detto, “Va be’, mi butto”. Sto cercando di investire su me stesso anche per capire davvero cosa voglio fare da grande, e mi sembrava una buona occasione.

Come hai cercato di prepararti per il personaggio non avendo le basi tecniche per farlo?

Essendo sempre stato appassionato di recitazione, ho fatto tutto da autodidatta. Devo dire che non è stato molto difficile perché Luca è un personaggio abbastanza simile a me. È un ragazzo normale, che ha i propri sogni, la propria vita, la ragazza…

C’è qualcosa che gli hai invidiato o un difetto che invece te lo ha fatto sembrare distante?

Direi che difetti non ne ho visti, mentre pregi tanti. Per esempio è un ragazzo molto disinvolto, molto coraggioso quando si esprime con le persone che ha intorno. Io invece tendo ad essere più timido all’inizio, mi apro dopo.

Dell’interazione tra Luca e suo padre Andrea, il personaggio di Alessandro Preziosi, che cosa ci dici?

Visto che Luca ha perso la madre undici anni prima, il rapporto con suo padre è molto forte. Hanno una grande complicità, si dicono sempre tutto e tendono a coprire l’uno le spalle dell’altro quando necessario. Un’altra caratteristica che me lo ha fatto sentire molto vicino, perché anche io sono così con mio padre nella vita reale.

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Riccardo De Rinaldis e Alessandro Prezioni in una scena di Non Mentire

Nel rapporto con la ragazza di Luca, Malika, c’è la volontà degli autori di far riflettere sul tema del confronto tra culture. Qual è la tua opinione in merito? Credi che relazionarsi fra mondi diversi sia complicato solo da chi non lo vuole, o le incomprensioni sono inevitabili?

Il bello di questa serie sta anche nel fatto che tocca tanto di ciò che ci circonda ultimamente, e spinge alla riflessione su temi di attualità. Il mio personaggio, in ogni caso, è innamorato così com’è innamorata la sua fidanzata. Le loro due culture hanno sempre attriti inevitabili, ma quando si tratta di amore questi condizionamenti vengono per forza meno. Si preferisce venirsi incontro, perché i sentimenti sono più forti di certi ostacoli. Ovviamente si tratta di situazioni che possono essere mal interpretate, ma solo da chi non capisce l’amore che c’è in un rapporto del genere.

Intervista a Riccardo De Rinaldis Santorelli di Non Mentire: la commozione del primo ciak e il confronto con i ‘colleghi’

C’è stata una scena che hai interpretato con qualche difficoltà o che hai dovuto ripetere più volte?

Ci sarà una scena che, visto il contenuto, è stata piuttosto complicata da recitare. È una scena dell’ultima puntata, in cui il padre di Luca resta fuori tutta la notte e torna sconvolto al mattino. Luca si sveglia e lo trova sporco e sudato mentre beve un whiskey. Io e Alessandro dovevamo rendere la stanchezza psicologica e la disperazione dei nostri personaggi, e è stato difficile riprodurre l’emotività giusta di quel momento, perciò l’abbiamo ripetuta più volte.

Qual è stato il tuo rapporto con le altre star sul set?

Si respirava una bella atmosfera, mi trattavano tutti come uno di famiglia. Io chiedevo sempre tanti consigli, perché volevo imparare il più possibile e captare dal loro mestiere. Nessuno si è mai disinteressato di me e anzi sono sempre stati tutti disponibilissimi, anche perché la disponibilità faceva bene al risultato finale rendendo le scene più dinamiche e naturali.

Il regista, Tavarelli, era solito darvi dritte specifiche o vi lasciava la libertà di orientare personalmente il lavoro?

Non è stato per niente un regista severo e bacchettone, ma mi consigliava su come impostare la scena e trovare la giusta chiave di lettura di Luca. Il più delle volte però lasciava fluire con naturalezza la recitazione.

C’è una scena che ricordi in modo più particolare delle altre?

Più che una scena, ricordo vividamente il mio primo dopo-scena. È successo a Roma, subito dopo una ripresa al fianco di Greta (Scarano, ndr). Finito di registrare sono tornato in camerino, mi sono cambiato, sono andato in albergo e lì sono scoppiato a piangere. Ero emozionatissimo, ma non volevo cedere proprio sul set. Sentivo che il mio sogno si stava realizzando, è stato un pianto di felicità.

Intervista a Riccardo De Rinaldis Santorelli di Non Mentire: la passione per le serie TV e ‘l’altro talento’

Conoscevi già Liar, la serie originale da cui Non Mentire è tratta?

Ne sono venuto a conoscenza solo quando mi hanno scritturato. Mi avevano detto che si sarebbe trattato di un remake italiano della serie inglese, quindi mi sono interessato e sono andato a recuperarla. L’ho vista in un giorno solo, perché è molto intrigante. Ma se posso dare un consiglio, meglio vedere Non Mentire!

Nel privato sei un amante delle serie TV?

In generale mi piacciono e ne guardo molte, ma diciamo che dipende sempre da caso a caso. Se non riescono a coinvolgermi rapidamente faccio molta fatica ad andare avanti.

Che genere preferisci?

Spesso dipende dalle situazioni. Con la mia famiglia, rigorosamente durante la serata pizza della domenica, guardiamo moltissimi gialli: da Montalbano a Poirot o Miss Marple. A me personalmente piacciono di più le serie per ragazzi, che mi prendono tantissimo anche perché mi rivedo nei loro personaggi.

Ti piacerebbe far parte del cast di una delle tue serie preferite?

Moltissimo, e tra quelle che mi sono piaciute di più, per esempio Baby, Riverdale, Le terrificanti avventure di Sabrina o Élite avrei voluto sicuramente far parte del cast dell’ultima. La storia era molto più intrigante delle altre, una su tutte Riverdale che ho guardato con interesse soprattutto durante la prima stagione. A metà della seconda, invece, è diventato tutto un po’ confuso e ho cominciato a perdere interesse. In ogni caso me lo guardo, anche perché ormai sono affezionato alla storia e agli attori.

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Dal profilo Instagram di Riccardo De Rinaldis

Sappiamo che hai un’altra grande passione, oltre al mondo della TV e della recitazione, vale a dire il canto. Continuerai a portarla avanti anche con i prossimi impegni come attore?

Prendo lezioni di canto da due anni e mezzo e sono molto legato al mio vocal coach. Mi fido tantissimo di lui, che mi ha permesso di passare da un livello di buona intonazione a una vera e propria consapevolezza delle mie capacità, anche tecniche.

Da che cosa è nata questa tua passione?

Vorrei saperlo anche io! (ride) A dire il vero credo sia stato grazie a mia sorella, che fa la cantante e io ho sempre cercato di imitarla. Crescendo, poi, ho capito di avere una dote anch’io, e ho scelto di limarla tecnicamente.

Ti piacerebbe partecipare a qualche talent show canoro?

Mi piacerebbe sicuramente, ma al momento preferisco concentrarmi sulla recitazione. Magari verrà una parte in cui oltre a recitare dovrò anche cantare, e allora lì andrà benissimo!