Nel corso di un incontro con il pubblico, Paola Iezzi si lascia andare facendo un duro commento sulla musica italiana.

Paola Iezzi senza freni

Nelle ultime ore il nome di Paola Iezzi è tornato al centro della conversazione online. La cantante è stata ospite di un incontro con il pubblico a Casa Metatron, all’Ostello Bello di Milano, in zona Duomo. Proprio in questa occasione l’artista ha condiviso una riflessione che ha rapidamente acceso il dibattito sui social: il modo in cui, in Italia, vengono considerate e giudicate le cantanti donne. Durante il confronto con i fan, Paola, come si legge su Novella 2000, ha raccontato una sua esperienza professionale in Svezia. Lì, rivela, per la prima volta si è sentita davvero valorizzata per la sua voce:

Ho registrato e lavorato anche in Svezia. Una cosa incredibile che mi è successa lì, è che di colpo, andavo negli studi di registrazione e mi dicevano: ‘Che bella voce che hai!’, cosa che non avevo mai sentito dire nei miei confronti. Anche perché, in Italia, se non hai otto ottave di estensione e non canti come la Sirenetta non sei un cantante! È una roba strana, soprattutto se sei donna. Gli uomini possono anche fare i rutti… lasciatemi sfogare”.

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Un’ammissione amara ma sincera, con cui la Iezzi denuncia un sistema che, secondo lei, tende a giudicare con maggiore severità le artiste rispetto ai colleghi uomini. La cantante, che ha da poco pubblicato il suo nuovo singolo, ha poi spiegato come proprio in Svezia abbia trovato un ambiente più aperto e inclusivo: “Mi dicevano: ‘Hai un tono di voce molto pop’. Ed io ero tutta felice perché, in realtà, è sempre quello che ho voluto fare, quell’approccio lì in studio, cantando in quel modo pop”.

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Le sue parole hanno immediatamente fatto il giro del web, generando discussioni e reazioni da parte degli utenti. Tra chi sostiene il suo punto di vista e chi ritiene la sua critica troppo dura, il dibattito continua ad ampliarsi.