La terza stagione di Squid Game ha lasciato molti spettatori divisi, in particolare per il destino del detective Jun-ho, interpretato da Wi Ha-joon. Dopo due stagioni di indagini e inseguimenti, il suo arco narrativo si conclude in modo sorprendentemente sommesso, ma in origine doveva andare diversamente per lui.

Cosa succede a Jun-ho nella terza stagione?

Durante gran parte della stagione, Jun-ho resta ai margini dell’azione, continuando a cercare l’isola dove si svolgono i giochi mortali. Solo nell’episodio finale riesce finalmente ad arrivarci, ma il tanto atteso confronto con suo fratello In-ho, alias il Frontman, non avviene davvero. Jun-ho assiste alla distruzione dell’isola e all’abbandono del gioco, ma resta passivo, come spettatore più che come protagonista.

A sorpresa, la serie si chiude con un passaggio di testimone simbolico: In-ho lascia la neonata del vincitore al fratello, insieme alla celebre somma di 45,6 miliardi di won. Un gesto che sembra voler redimere In-ho e affidare a Jun-ho una nuova missione: prendersi cura della bambina e dare un futuro diverso a qualcuno cresciuto all’ombra del gioco.

Secondo il creatore della serie, Hwang Dong-hyuk, questo non era l’epilogo inizialmente previsto per Jun-ho. Durante una conferenza stampa in Corea del Sud, Hwang ha rivelato che l’idea originale era molto più dinamica. Jun-ho sarebbe dovuto arrivare sull’isola prima e collaborare con Gi-hun per smantellare definitivamente l’organizzazione dei giochi. Un finale più “eroico” che avrebbe previsto un confronto diretto con In-ho e una presenza più attiva del detective.

Tuttavia, lo sviluppo narrativo ha preso una direzione diversa. Hwang ha spiegato: “Volevo che Jun-ho vedesse l’esistenza di questa bambina, che vedesse suo fratello In-ho. A chi posso affidare questa bambina? Credo che sia questo che mi ha fatto pensare a Jun-ho.”

Il pubblico, però, non ha apprezzato del tutto questa svolta. Su X/Twitter molti utenti hanno criticato l’inutilità percepita del personaggio. “Ci sono volute due stagioni per farlo arrivare sull’isola… per cosa? Non ha fatto nulla“, ha scritto un utente. “Se tagliassero tutte le scene di Jun-ho, la trama non cambierebbe di una virgola“, ha aggiunto un altro.

Nonostante le critiche, il finale di Jun-ho potrebbe essere letto anche in chiave più simbolica. Non ha distrutto il sistema, ma ha davanti a sé una nuova vita assieme alla piccola, e potrà usare nel migliore dei modi la vincita dei giochi.