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Perché Riverdale ci piace così com'è (senza soprannaturale)

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Perché Riverdale ci piace così com’è (senza soprannaturale)

Simone Carbone | 19 Luglio 2017

Riverdale

Il soprannaturale a Riverdale potrebbe segnare il declino di una serie così promettente? Iniziando da un palinsesto diverso da quello […]

Il soprannaturale a Riverdale potrebbe segnare il declino di una serie così promettente?

Iniziando da un palinsesto diverso da quello della The CW, i fan di Pretty Little Liars, in onda sul canale FreeForm (allora ABC Family), ricorderanno bene la brevissima parentesi di Ravenswood tra la terza e la quarta stagione dello show principale. Seguendo dalle vicende che avevano introdotto la Grunwald e le sue facoltà psichiche, la produzione aveva deciso di scrivere uno spin-off che, seguendo le vicende di Caleb Rivers (Tyler Blackburn), aveva inserito tutta una serie di elementi estranei alla serie madre, come un’oscura maledizione che legava i cinque personaggi principali. I temi completamente diversi dalle tre stagioni precedenti di Pretty Little Liars avevano contribuito alla sfortuna dello show, cancellato solamente dopo una breve stagione.

Altro caso più vicino a Riverdale almeno per l’emittente è la quarta stagione di Arrow: lo show, pur avendo come protagonista principale il supereroe alter ego di Oliver Queen (Stephen Amell), era – e fortunatamente è – fortemente incentrato sulla “normalità” dei personaggi. Quando è stato inserito l’elemento della magia, nell’arco che ha visto come nemico principale Damien Darhk (Neal McDonough) e il cameo di Constantine (Matt Ryan), i fan hanno percepito lo show come del tutto snaturato, con un conseguente calo degli ascolti.

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È, dunque, la scelta giusta per Riverdale?

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