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Intervista a Edoardo Ulivelli, autore del corto

Social generation

Intervista a Edoardo Ulivelli, autore del corto “Domino”

Simone Carbone | 11 Novembre 2016

CG: Il 13 novembre presenterai ufficialmente Domino allo Spazio Alfieri di Firenze. Quale reazione ti aspetti dal pubblico? EU: Per molto […]

CGIl 13 novembre presenterai ufficialmente Domino allo Spazio Alfieri di Firenze. Quale reazione ti aspetti dal pubblico?

EU: Per molto tempo mi sono domandato questa cosa. Mi rendo conto di non aver fatto qualcosa destinato al grande pubblico. Non mi aspetto che piaccia a tutti: il mio obiettivo è creare delle discussioni e questo è il motivo per cui non ho voluto dare un giudizio nel corto, volevo che il pubblico discutesse sul significato di una scena o di un’inquadratura. Mi aspetto grandi discussioni.

CG: Come dicevo all’inizio, sei giovanissimo, hai ventidue anni: che consiglio dai a quei giovani che, come te, vogliono avvicinarsi al mondo del cinema?

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EU: Premesso che è difficile dare consigli, perché io ne vorrei, di consigli, perché poi inizierà il bello, quello che posso dire a uno un po’ più giovane di me che vorrebbe fare questo mestiere è di produrre il più possibile: se non produci niente, non ti metti in gioco, non capisci quali sono i tuoi limiti, è difficile che tu possa farti notare o fare questo mestiere. Nella mia piccolissima esperienza, ci sono tante persone, tanti giovani anche più grandi di me che hanno tanta voglia di fare regia, sceneggiatura, senza mai mettersi i gioco. Bisogna fare gavetta, che non è solo portare il caffè sul set al grande regista. Quello che per me è fondamentale è la motivazione. Se non sei motivato a superare i tuoi limiti e a raggiungere degli obiettivi non vai da nessuna parte e la motivazione parte dal vissuto.

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