Clicca qui per il canale WhatsApp
Ti è piaciuto l'articolo? Condividi
Intervista a Edoardo Ulivelli, autore del corto

Social generation

Intervista a Edoardo Ulivelli, autore del corto “Domino”

Simone Carbone | 11 Novembre 2016

CG: Importante, oltre alla letteratura, è anche il ruolo del “doppio”. Si passa spesso da scene di totale solitudine a scene […]

CGImportante, oltre alla letteratura, è anche il ruolo del “doppio”. Si passa spesso da scene di totale solitudine a scene corali, da silenzi a spazi pieni di parole, da aspetti della pop-culture a un richiamo della “classico”: quale dei due lati – modernità o tradizione – ti rappresenta maggiormente?

EU: Sono una persona un po’ contraddittoria, amo sia il sacro che il profano. Sono un grande fan delle cose vecchie ma anche un grandissimo fan delle cose nuove. Ci sono, nel corto, alcune scene con inquadrature lunghe, statiche, che sono, a mio parere, difficili da vedere nel cinema della contemporaneità.

CGParlando di persone, invece, sembra estremamente forte il messaggio legato alla solitudine e alla volontà di far parte di realtà che spesso non sono nostre o non ci accettano. Come ti poni su questo tema?

"Se fosse una commedia romantica" - Scopri di più sul romanzo del momento.

EU: Fa tutto parte del mio vissuto personale. Ho vissuto in prima persona la solitudine e la sensazione di sentirmi un emarginato quand’ero piccolo, quindi so cosa si prova a sentirsi fuori da un contesto. L’obiettivo principale di quella solitudine era mostrare come ogni individuo, rispetto all’universo, si trova da solo: la coralità di alcune scene diventa coralità apparente. Quando sei di fronte a qualcosa di così grande come la morte, sei tu, da solo.

Entra nel nostro gruppo WhatsApp per esser sempre aggiornato su serie tv e cinema
< Indietro Successivo >