Attore per motivi storici e politici
Parlando invece di se stesso, ha raccontato cosa l’ha spinto a diventare un attore e il motivo è prettamente storico.
“Sono nato e cresciuto nella Germania dell’Est, dalla quale non era possibile uscire e viaggiare. Io, però, ho sempre avuto il desiderio di viaggiare e vedere il mondo. Mio zio, che era un famoso cantante d’opera, poteva viaggiare, uscire dalla Germania dell’Est grazie alla sua professione. Quindi, dal momento che non sapevo cantare, per uscire da lì ho iniziato ad avvicinarmi alla recitazione. Poi il muro di Berlino è caduto e le cose sono cambiate, ma ormai io avevo già intrapreso questa strada”.
Tom Wlaschiha è anche doppiatore, quindi una fan gli ha chiesto se preferisce il mestiere di attore o quello di doppiatore.
“Non sono molto convinto del doppiaggio, perché la lingua originale di un attore rappresenta il 50% della performance. Quindi credo che i film debbano essere visti nella lingua originale. Se guardo un film in giapponese, anche se con molta fatica, preferisco guardarlo in originale. Tuttavia in Germania e in Italia il doppiaggio è un’industria molto sviluppata e importante, in Germania molti attori sono dei professionisti del doppiaggio. Ma per quanto riguarda me, non credo che possa essere la mia strada, perché passare le giornate in uno studio al buio, fissando uno schermo è un lavoro molto impegnativo che richiede molta concentrazione. Soprattutto il fatto di dover sincronizzare il doppiaggio con l’originale è molto faticoso”.
Per quanto riguarda i suoi progetti futuri ha da poco concluso un film sulla caduta del muro di Berlino che dovrebbe essere anche trasmesso su Sky perché lo ha co-finanziato. E poi dovrebbe iniziare a recitare in una serie Tv sulla Seconda Guerra Mondiale.
Entra nel nostro gruppo WhatsApp per esser sempre aggiornato su serie tv e cinemaPer concludere, personalmente pensa che Arya sarebbe un’ottima candidata per salire sul trono. Inoltre, dato che il trono rappresenta la guerra e la crudeltà, crede anche che potrebbe essere distrutto e che nessuno, quindi, potrà salirci.