Millie Bobby Brown rivela come è stato lavorare con Chris Pratt

Le parole di Millie Bobby Brown

Millie Bobby Brown guarda al futuro ed è pronta a dedicarsi a nuovi progetti. L’attrice ha rilasciato di recente una lunga intervista a Glamour in cui si è detta pronta a chiudere il capitolo Stranger Things per interpretare nuovi personaggi.

“Stranger Things richiede molto tempo per le riprese e mi impedisce di creare storie che mi appassionano. Quindi sono pronto a dire: ‘Grazie e arrivederci‘”, ha spiegato. Una serie che per la Brown è stata difficile anche per le reazioni del pubblico.

Millie Bobby ha infatti spiegato che ha avuto molta difficoltà nel gestire le critiche legate alla serie. “Siamo bambini, parliamo tutti insieme. Sono stata penalizzata per aver parlato troppo eccessivamente, per aver condiviso troppo e per essere stata troppo rumorosa e per aver cercato di rubare la scena ai compagni di cast. È difficile sentirlo a 13 anni. Ti rendi conto di non voler più parlare. Pensi “Non voglio essere una persona rumorosa“, ha raccontato.

Brown è ora pronta a guardare avanti e a dedicarsi anima e corpo a nuovi progetti. In programma nei prossimi mesi ci sono ben due film con Netflix. Il primo si intitola Damsel, che sarebbe dovuto approdare su Netflix a ottobre 2023 ma che è stato invece postposto a data da destinarsi.

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Il secondo è The Electric State, che la vede recitare al fianco di Chris Pratt e che dovrebbe invece uscire nei primi mesi del 2024. Nel corso della chiacchierata Millie Bobby Brown ha parlato del suo collega e ha raccontato come è stato lavorare al suo fianco.

“È un grande uomo, ma anche un grande attore e un grande collega. E raramente capita in questo settore di lavorare con uomini che ti sostengono, ti capiscono e ti permettono di brillare“, ha raccontato.

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Questo significa che altri colleghi uomini in passato non l’hanno trattata con lo stesso rispetto? Nel rispondere Brown ha fatto un lungo sospiro, come raccontato nell’intervista, e ha poi dichiarato: “Alcuni di loro lo hanno assolutamente fatto, sì“. La domanda è ora un’altra: chi di loro non l’ha fatto?