Accusato di molestie sessuali dal collega Anthony Rapp di Star Trek, Kevin Spacey risponde confermando su Twitter la sua omosessualità: ‘Vivo da gay’.

Dopo anni ed anni di voci non confermate, Kevin Spacey ha scelto forse il momento peggiore per fare coming-out sulla sua omosessualità. L’attore premio Oscar e protagonista di House of Cards ha voluto dichiararsi infatti su Twitter rispondendo alle accuse di molestie sessuali venute da un collega. Anthony Rapp, ai microfoni di BuzzFeed, ha infatti raccontato di un episodio più che inquietante avvenuto quando Spacey aveva 26 anni e lui appena 14.

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Rapp, che all’epoca recitava a Broadway nello stesso momento in cui Kevin Spacey teneva il suo spettacolo, fu vittima di un agguato dallo stesso canovaccio di quello raccontato da Asia Argento con Harvey Weinstein. Invitato da Spacey per un party nella sua casa di New York, si ritrovò da solo con lui che lo afferrò “come lo sposo prende in braccio la sposa sulla soglia di casa”. Tenendolo stretto per un po’ e senza allentare la presa, sembrerebbe aver tentato di avere un approccio con lui prima che Rapp riuscisse a divincolarsi e uscire senza essere invero trattenuto.

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Anthony Rapp di ‘Star Trek’

Oggi quarantaseienne, Rapp ha anche sottolineato che in quel momento il grande attore era visibilmente preda dei fumi dell’alcol, motivo per cui barcollava persino su se stesso. Nel domandarsi che cosa stesse accadendo e perché Spacey si comportasse così, l’interprete del cast di Star Trek trovò la risposta in una foto sul comò della stanza. Il collega era infatti ritratto in un tenero abbraccio con un uomo che Rapp giudicò il compagno, pensando dunque che Spacey fosse gay.

In effetti, le voci della sua omosessualità hanno echeggiato senza sosta negli ultimi vent’anni, e benché Kevin Spacey non ne avesse mai data conferma, non era rimasto ormai quasi briciolo alcuno di mistero.

La risposta di Kevin Spacey alle molestie su Twitter

Sono solo di oggi però le dichiarazioni ufficiali dell’attore di House of Cards, che nella sua risposta alle accuse di Rapp ha cercato di rendere centrale il coming-out. Che sia un modo per distrarre dall’attenzione di aver molestato un quattordicenne? Ecco le sue parole comparse su Twitter.

“Ho molto rispetto e ammirazione di Anthony Rapp come attore, e sono oltremodo sbalordito nel sentire la sua storia. Francamente non ricordo quel nostro incontro, che deve essere avvenuto oltre trent’anni fa. Ma se allora mi sono davvero comportato come lui descrive, gli devo le scuse più sincere per quello che sarebbe un atteggiamento profondamente inappropriato da ubriachi. E mi dispiace per i sentimenti che dice di essersi portato con sé in tutti questi anni.

Questa storia mi ha dato il coraggio di affrontare altre cose che riguardano la mia vita. So che esistono voci sul mio conto, e che alcune sono state alimentate dal fatto che sono molto geloso della mia privacy. Come le persone più vicine a me sanno, nella mia vita ho avuto rapporti sia con uomini che con donne. Ho amato e avuto avventure romantiche con gli uomini nella mia vita, e ora ho scelto di vivere da gay. Ho intenzione di affrontare questa cosa in modo onesto e aperto, il che ha inizio con un esame del mio comportamento”.

Quello di Kevin Spacey è un episodio che non fa del bene alla comunità LGBT, sovente costretta (specialmente in Italia) a combattere contro il pregiudizio deviato dell’esistenza di una qualche correlazione tra omosessualità e pedofilia. E dimostra inoltre che vivere nell’ombra della riservatezza non sempre paga.