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Cinema e Celebrity

Intervista a Raoul Bova e Nino Frassica su Don Matteo 13

Nicolò Figini | 30 Marzo 2022

In occasione dell’inizio di Don Matteo 13 abbiamo intervistato Raoul Bova e Nino Frassica

Intervista a Bova e Frassica su Don Matteo 13

Abbiamo avuto la possibilità di intervistare alcuni membri del cast di Don Matteo 13, tra questi anche Nino Frassica e Raoul Bova. Il primo vestirà sempre i panni del Maresciallo Cecchini. Il secondo, invece, è una new entry che andrà a prendere il posto di Terence Hill. Don Matteo, infatti, lascerà spazio al nuovo parroco Don Massimo a partire dal quinto episodio in poi.

Come reagiranno gli altri protagonisti e cosa dobbiamo aspettarci dai nuovi episodi? Ecco cosa ci hanno detto i due attori.

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D: La prima domanda è per Raoul. Tu interpreti Don Massimo, nuovo personaggio e protagonista. Quali sono le differenze che avrà rispetto a Don Matteo?

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R: Don Massimo è un prete che vive tra la gente. È di provenienza francescana. È un contestatore, un ricercatore. Uno che si mette ogni giorno in dubbio con se stesso perché è alla ricerca della sua spiritualità. È un uomo che si deve ancora completare. Don Matteo aveva già una completezza e una coscienza della sua spiritualità. Don Massimo è ancora travagliato dentro. Quindi, quando si trova il compito di parroco, per la prima volta, è una cosa che non sa fare. È per lui una nuova esperienza, il fatto di avere una parrocchia con parrocchiani che hanno tutti necessità diverse. Tutti quegli equilibri che ci sono all’interno di un piccolo centro. Un’esperienza, per lui, molto nuova e stimolante. Cambierà anche in relazione a chi incontrerà per la sua strada. Cecchini sarà uno dei suoi punti di contatto più forti.

D: Abbiamo detto che sei il nuovo protagonista e devi riempire anche un vuoto importante. Temi la reazione del pubblico?

R: Io faccio questo lavoro con amore e con rispetto. Con il massimo della mia dedizione. Questa è la mia religione, il mio credo. Può piacere o non piacere. Questo è, ovviamente, un qualcosa che nessuno sa. È un lavoro di gruppo. Nel momento in cui c’è qualcuno nuovo che entra, sicuramente viene visto con più attenzione. Come chi arriva per ultimo a una cena e tutti lo guardano, vedono come si muove e gli fanno delle domande. Quindi, sicuramente ci sarà questo. Però, devo dire, che mi sono integrato nella famiglia della troupe, che all’inizio aveva un dispiacere che non ci fosse più Terence. È arrivato un personaggio nuovo, che non sostituisce quello di Terence, ma si aggiunge alla famiglia. E quando si aggiunge una persona… Diciamo che c’è sempre posto per chi rispetta e per chi si comporta bene.

D: A proposito del dispiacere dell’abbandono di Terence Hill, come prenderà il Maresciallo Cecchini l’uscita di scena di Don Matteo e cosa hai provato tu nel salutarlo?

R: Naturalmente, quando un personaggio esce da una fiction così lunga ti dispiace. Anche umanamente. Andando via il personaggio non ci vediamo più con Terence. Addirittura lui, adesso, vive in America. Quindi si allontana un amico. Però arriva una nuova persona. Quindi, la prima sensazione è la curiosità. Chi è? Che fa? Come si comporta? Vediamo di capire com’è. Lui è stato veloce, di primo acchito abbiamo capito subito che era una bella persona. Ci siamo molto affezionati a Raoul. Nella serie abbiamo seguito il copione. Quindi c’è stata un’intera puntata dove io non lo amavo. E da copione la scomparsa di Don Matteo mi turbava parecchio. Però, poi, nel tempo lui meriterà il nostro affetto.

D: Siccome Don Matteo e il Maresciallo Cecchini discutono i casi davanti a una partita a scacchi, la stessa cosa potrebbe succedere anche con Don Massimo o ci sarà qualcosa di nuovo?

R: Succede. Io, nonostante perdessi sempre con Don Matteo, sono un giocatore di scacchi. Sono uno al quale piace giocare a scacchi. Quindi avendo lui come nuovo amico gli insegno a giocare. Però, poi, il destino vuole che l’allievo supererà il maestro. E per me sarà un ennesimo dolore. Però di quelli che fanno sorridere.

D: Terence in un’intervista ha detto che lui avrebbe lasciato il ruolo di Don Matteo direttamente nelle mani di Raoul. Come mai la scelta di inserire Don Massimo ma lasciare “Don Matteo” come titolo?

R: Perché lui ha iniziato questa serie e doveva finire con il nome di Don Matteo. Però il titolo di una serie non sempre deve corrispondere al nome dei personaggi. Arriva Don Massimo che è un personaggio che si aggiunge nella serie di “Don Matteo“. Non è una sostituzione. Don Matteo esiste. Sta in un posto segreto che non si deve conoscere. Si scoprirà. Quindi continuerà a chiamarsi “Don Matteo” per questo. Perché lui continua ad esistere.

Oltre a Raoul Bova e Nino Frassica, però, abbiamo potuto intervistare anche Maurizio Lastrico e Maria Chiara Giannetta. Seguiteci per altre news.