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Emmy Awards 2017 - Esclusi

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Da Sarah Paulson a The OA: i grandi esclusi dagli Emmy Awards 2017

Niccolo Maggesi | 16 Luglio 2017

Emmy Awards

Scorri la gallery e scopri i grandi esclusi dagli Emmy Awards 2017! L’incredibile quantità di trucco che l’ha trasformato nel […]

Scorri la gallery e scopri i grandi esclusi dagli Emmy Awards 2017!

L’incredibile quantità di trucco che l’ha trasformato nel meschino Conte Olaf per tredici episodi di Una Serie di Sfortunati Eventi non è purtroppo servito a far rientrare Neil Patrick Harris nella rosa dei possibili vincitori come miglior attore protagonista. Ma non solo…

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Neanche una nomination per Una Serie di Sfortunati Eventi, nonostante l’innegabile qualità e originalità nella fotografia, nella scenografia e nei costumi di una delle novità del 2017 più gradite dagli spettatori di Netflix.

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Non è piaciuto per all’Academy neppure Crisis in Six Scenes, la breve commedia diretta e interpretata da Woody Allen, che ha immaginato uno scontro generazionale tra un nevrotico abitante della periferia newyorkese e una vivace fuggitiva accesa dall’entusiasmo della ribellione (Miley Cyrus).

Pur essendo stata duramente messa alla prova dal suo mentore Ryan Murphy in American Horror Story: Roanoke, dove ha interpretato la bellezza di ben tre personaggi differenti, Sarah Paulson non è riuscita a portarsi a casa alcuna nomination. Poco le importerà , giacché quest’anno l’attrice ha conquistato nell’ordine un Emmy e un Golden Globe, ma per il suo ruolo di Marcia Clark in American Crime Story.

Lo stesso dicasi purtroppo per Kathy Bates, un talento troppo spesso dimenticato da Hollywood, che ha saputo per risalire la china proprio grazie all’opportunità datale da Murphy. In American Horror Story: Roanoke ha dato francamente il meglio di sé nel ruolo della sanguinaria Macellaia, e ancor di più in quello dell’attrice dissociata che la interpretava. Che cosa non abbia convinto la giuria, proprio non si sa.

American Horror Story: Roanoke stesso è stato tuttavia completamente ignorato dalla critica, nonostante abbia significato un vero e proprio ritorno alle origini per la serie creata da Ryan Murphy. Quest’ultimo per continua a farsi concorrenza da solo, essendosi auto-sorpassato grazie a Feud.

Fra le commedie in lizza per la vittoria è totalmente assente Jane the Virgin, così come tra le candidate a miglior attrice protagonista manca il nome della talentuosa e sempre più matura Gina Rodriguez. L’augurio è che prima della conclusione della serie, anche la critica – e non solo il pubblico – le conferisca il dovuto riconoscimento per la sua eccezionale dote comica.

Come Maura nella foto in alto, anche noi siamo in totale choc per la mancanza di una nomination a favore di Transparent come migliore serie comica dell’anno. Per fortuna che almeno i suoi protagonisti, fra cui lo straordinario Jeffrey Tambor comparsi nelle categorie dei migliori attori!

Nessuna notizia neppure per The OA, lo sci-fi di Netflix che prima della fine del 2016 ha regalato poesia e gradi emozioni agli abbonati del servizio di streaming. Il nostro consiglio, se siete rimasti male della sua assenza tra le nomination agli Emmy, e di avventurarvi in un nuovo re-watch celebrativo!

Il nome di Brit Marling non compare tra le candidature a miglior attrice protagonista, e questo ci pare francamente un’ingiustizia senza precedenti. L’attrice si è infatti dedicata con anima e corpo al proprio progetto, dimostrando un talento che meritava almeno un minimo di riconoscimento.

Se siete rimasti interdetti per non aver visto neppure una nomination a Twin Peaks, invece, state tranquilli: l’academy non ha infatti potuto inserirlo tra gli aspiranti vincitori soltanto perché al momento delle votazioni non era ancora andato in onda un sufficiente numero di episodi per esprimere un giudizio. L’appuntamento è dunque al prossimo anno!

Dylan Minnette e Katherine Langford, insieme con l’intera serie di Netflix Tredici, sono stati completamente ignorati tanto che si è parlato di snobismo. Si potrebbe provare a giustificare tutto ci con il fatto che si trattava della prima esperienza di un intero cast di esordienti, se non fosse per che tra le guest-star l’academy abbia poi nominato Barb di Stranger Things. Che cosa ha dunque funto da repellente?

Certamente non pu trattarsi della straordinaria interpretazione di Kate Walsh, invecchiata e imbruttita per rendere ancora più autentico il dolore incolmabile di una madre che vede la figlia togliersi la vita. Nessuna nomination invece per lei tra le migliori attrici non protagoniste.

Dicasi lo stesso per Winona Ryder, che con il personaggio di Stranger Things sembrava aver ritrovato la se stessa di un tempo per tornare in auge come attrice. Per la prima stagione dello show di Netflix le è andata male, chissà che non rimedi con la seconda in uscita!

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