Chi sono i Serafiti in The Last of Us, la setta chiamata Iene nella stagione 2

Con la seconda stagione di The Last of Us, nuove minacce sono pronte a mettere i bastoni tra le ruote ai protagonisti: tra queste ci sono i Serafiti, anche noti come Iene, una setta violenta e spirituale che aggiunge profondità al conflitto tra fazioni nel mondo creato da Neil Druckmann.

I Serafiti fanno la loro prima apparizione nell’episodio 3 della stagione 2. In una scena nel bosco, vediamo alcuni nomadi incappucciati, armati di archi e segnati da vistose cicatrici simmetriche sulle guance — marchi autoinflitti che identificano l’appartenenza alla fazione. Da qui il nome sprezzante con cui li chiamano i WLF: Scars, tradotto in italiano con Iene ma che sarebbe stato azzeccato rendere con “Sfregiati“.

Questi individui si muovono silenziosamente, comunicano tramite fischi e usano armi primitive, come martelli e frecce, evitando la tecnologia moderna. Poco più tardi il gruppo viene trovato da Ellie e Dina: qualcuno li ha uccisi senza pietà.

Chi sono i Serafiti?

I Serafiti sono una setta religiosa che venera una figura chiamata “La Profeta”, una donna morta circa dieci anni prima degli eventi raccontati. Le sue parole e i suoi insegnamenti guidano ogni azione del gruppo, anche se alcuni personaggi — tra cui lo stesso Isaac, capo del WLF — mettono in dubbio la sua natura spirituale, sostenendo che fosse solo una persona carismatica elevata a simbolo.

Slogan come “Senti il suo amore” compaiono ovunque nei territori controllati dai Serafiti, spesso scritti con il sangue delle loro vittime. Il loro rifiuto della tecnologia e la convinzione in una forma di “purezza spirituale attraverso la sofferenza” li rendono simili a una setta apocalittica, un dettaglio sottolineato anche da Dina, che li paragona agli Amish.

Gli uomini sono tutti rasati, secondo le credenze della Profeta, mentre le donne devono portare i capelli raccolti in una treccia.

Serafiti vs WLF: una guerra brutale

Uno degli scontri centrali della stagione è quello tra i Serafiti e il Washington Liberation Front (WLF), guidato da Isaac Dixon. Le due fazioni si contendono il controllo di Seattle, dove vige una tregua sempre più fragile e spesso ignorata da entrambe le parti.

La serie mostra le conseguenze di questa guerra: massacri, esecuzioni pubbliche e messaggi religiosi dipinti con il sangue. Mentre i Serafiti usano la religione come giustificazione per la violenza rituale, il WLF risponde con brutalità militare e interrogatori spietati, portando il conflitto a livelli di crudeltà estremi.

Oltre a essere una minaccia per Ellie e Dina, i Serafiti rappresentano una riflessione su come l’umanità si aggrappi a nuove credenze per sopravvivere in un mondo senza regole. Il loro credo offre un rifugio spirituale, ma al prezzo dell’individualità e della vita stessa. Alcuni disertano il WLF per unirsi ai Serafiti, spinti dal bisogno di fede e struttura; altri, come Ellie, si trovano intrappolati tra le due fazioni in un conflitto che non hanno scelto.

Nel quinto episodio li vediamo impiccare e sbudellare un Lupo, cercando di ottenere risposte sui loro piani futuri.

Spoiler sui Serafiti dal videogioco

In particolare i Serafiti saranno centrali nella terza stagione, che racconterà la seconda parte dal videogioco originale. Seguono lievi spoiler sulla trama.

Con il progredire della stagione, il legame tra i Serafiti e i personaggi principali si farà sempre più centrale. Infatti con lo scorrere della storia, la cui protagonista diventerà presto Abby, incontreremo delle Iene in fuga dalla setta: Lev e Yara. I due fratelli si sono dovuti allontanare dall’isola dove vivevano tra i Serafiti, al largo di Seattle, perché Lev ha deciso di tagliarsi i capelli e abbandonare un’identità che non gli apparteneva più.

Il legame che unirà Abby, Lev e Yara, tutti in fuga dalle rispettive realtà che non li rappresentano più, sarà il fulcro dei nuovi episodi e poterà a un epilogo inevitabilmente brutale, che i videogiocatori conoscono bene.