Adina Porter si racconta dopo la fine di American Horror Story: Roanoke, di cui è stata estrema protagonista e che l’ha consacrata come grande attrice nel panorama delle serie tv.
Il volto di Adina Porter non era nuovo al pubblico delle serie televisive: c’era chi, prima di American Horror Story, l’aveva conosciuta infatti come Lettie Mae in True Blood, o più recentemente nel ruolo di Indra in The 100. Tuttavia la Porter, pur operando nella televisione e nel cinema dal ’92, non ha mai avuto l’opportunità che le è stata offerta vestendo i panni di Lee Harris nella sesta stagione di American Horror Story: Roanoke. Il suo personaggio è stato difatti la sorpresa principale di quest’anno, sin da quando l’abbiamo intravista commuoversi per la prima volta in My Roanoke Nightmare mentre rievocava l’immagine della figlia Flora.
In quelle lacrime c’era già tutto il destino di Lee, unica sopravvissuta ai massacri di Return to Roanoke e, dopo quell’incubo, anche del processo per l’assassinio del marito. Con il decimo episodio, che l’ha vista infine assoluta protagonista, la stagione si è conclusa, e con essa anche il rigido veto di concedere interviste, perciò l’attrice è stata raggiunta da ET, ai cui microfoni ha dimostrato la sua totale umiltà e la straordinaria ammirazione nei confronti della collega Sarah Paulson.