C’è ancora domani di Paola Cortellesi vince il Golden Rooster Award in Cina
Paola Cortellesi conquista la Cina con C’è ancora domani
Il film C’è ancora domani di Paola Cortellesi vince il Golden Rooster Award in Cina come miglior film straniero, consolidando il successo internazionale della pellicola.
Paola Cortellesi vince il Golden Rooster Award
Un trionfo inaspettato e meritato per Paola Cortellesi! C’è ancora domani, il suo film pluripremiato, come si legge su Novella2000.it, ha conquistato la giuria del Golden Rooster Award, uno dei premi più prestigiosi del cinema cinese, che in Occidente è paragonato agli Oscar. Il film ha vinto come miglior film straniero, segnando un altro capitolo del successo internazionale che sta vivendo la pellicola.
LEGGI ANCHE: Matrimonio da sogno per Marcelo Burlon: Achille Lauro è il testimone scelto per l’unione con Bratislav Tasic
La giuria, guidata dal grande regista Zhang Yimou, ha premiato C’è ancora domani per la sua capacità di trattare temi complessi come la violenza domestica, usata come una potente metafora per raccontare un percorso di risveglio femminile. Come sottolineato dalla motivazione del premio, il film “contempla con profondità le cicatrici di un’epoca”, trasformandole in un “equilibrio poetico” che racconta un percorso di rinascita.
Il film, ambientato nel 1946 in Italia, ha suscitato grande interesse anche in Cina, dove è stato accolto con calore dal pubblico. Questo premio arriva a poco tempo dal Golden Panda Award vinto a settembre, confermando che C’è ancora domani è il film straniero dell’anno in Cina. Paola Cortellesi, nel ringraziare la giuria e il pubblico cinese, ha descritto l’accoglienza come “stimolante, coinvolgente, e incredibilmente saggia”.
Distribuito in 126 Paesi, C’è ancora domani di Paola Cortellesi sta raccogliendo riconoscimenti e applausi in tutto il mondo, portando il cinema italiano a nuovi orizzonti internazionali. La vittoria al Golden Rooster rappresenta il coronamento di un successo che va ben oltre i confini italiani, consolidando il film come un vero ponte culturale tra Oriente e Occidente.