Wayward su Netflix: misteri, traumi e polemiche attorno alla nuova serie con Mae Martin

Se finora avete conosciuto Mae Martin soprattutto come stand-up comedian o per la loro serie semi-autobiografica Feel Good, preparatevi a vederli in una veste completamente diversa. Con Wayward, approdato su Netflix il 25 settembre 2025, Martin firma e interpreta un thriller inquietante che mescola teen drama, mistero e critica sociale.

La miniserie, composta da otto episodi disponibili in blocco, è ambientata nella cittadina di Tall Pines e ruota attorno alla famigerata Tall Pines Academy, una scuola che accoglie ragazzi considerati “problematici”. Lì, dietro una facciata rassicurante, si celano metodi discutibili e verità più oscure di quanto sembri.

Il cast: un mix tra volti noti e nuove promesse

A guidare il cast c’è proprio Mae Martin nei panni dell’agente di polizia Alex Dempsey, che insieme alla moglie Laura (interpretata da Sarah Gadon) si trasferisce a Tall Pines. Ad accoglierli è una comunità apparentemente idilliaca, ma l’illusione dura poco: Alex inizia a sospettare che la scuola locale nasconda segreti pericolosi.

Nel cast spicca anche Toni Collette, nel ruolo di Evelyn Wade, la carismatica e inquietante leader della scuola. Accanto a loro troviamo Alyvia Alyn Lind, Sydney Topliffe, Patrick J. Adams, Brandon Jay McLaren e altri nomi che arricchiscono un ensemble corale e denso di tensione.

Una storia ispirata alla realtà

Uno degli aspetti che rende Wayward particolarmente disturbante è il suo legame con la realtà. La serie prende ispirazione dalle cosiddette scuole per adolescenti problematici, istituzioni esistite davvero e spesso finite al centro di scandali per abusi fisici e psicologici.

Martin stesso ha raccontato di essere stato segnato da queste realtà: da adolescente vide un’amica venire mandata in uno di questi istituti e le sue esperienze traumatiche hanno ispirato la trama di Wayward. Proprio per questo, la serie alterna momenti di pura fiction a riferimenti che risuonano con esperienze documentate.

Reazioni del pubblico: entusiasmo e polemiche

Dal debutto, Wayward ha polarizzato gli spettatori. La critica ha accolto con favore la scrittura e l’interpretazione intensa di Collette e Martin, ma parte del pubblico ha accusato Netflix di sfruttare dolori reali a fini di intrattenimento.

Il finale, in particolare, ha fatto discutere: presentata come miniserie, Wayward lascia diversi nodi irrisolti, tanto da far pensare a una possibile seconda stagione. Alcuni fan hanno percepito questa scelta come un tradimento narrativo, mentre altri la vedono come un’opportunità per approfondire ulteriormente la storia.

Che si ami o si odi, Wayward è riuscita nel suo obiettivo principale: far parlare di sé. In un panorama competitivo come quello dello streaming, Netflix trae vantaggio anche dalle discussioni accese, che alimentano curiosità e spingono nuovi spettatori a premere “play”.

Con i suoi temi di denuncia sociale, i personaggi complessi e un’atmosfera a metà tra thriller psicologico e teen drama cupo, Wayward si candida a essere una delle serie più discusse dell’autunno. Resta da vedere se la controversia le garantirà nuova linfa per un’eventuale seconda stagione.

Tutti gli episodi di Wayward sono già disponibili su Netflix.