Cambia la sigla di Un posto al sole
Nel 2024 cambia la sigla di Un posto al sole! Ormai da anni la sigla di apertura della soap opera di Rai Tre è diventata un vero e proprio cult. Dall’ottobre del 1996, quando debuttò per la prima volta in tv, ogni puntata della serie inizia con una sigla d’apertura in cui viene evidenziato il nome del personaggio e quello del rispettivo attore.
Il brano di apertura si intitola proprio Un posto al sole ed è cantato da Monica Sarnelli e Carlo Famularo. I protagonisti che vengono citati all’interno dell’opening hanno un ruolo importante nella soap. Soltanto i membri del cast fisso hanno infatti il privilegio di finire nella canzone che prende avvio prima di ogni episodio.
"Se fosse una commedia romantica" - Scopri di più sul romanzo del momento.Ecco perché i telespettatori hanno fatto un vero e proprio salto di gioia quando hanno notato alcune modifiche all’interno della prima puntata del 2024. Rosa Picariello, il personaggio interpretato da Daniela Ioia, è passata dall’essere un membro del cast secondario a quello principale.
Ma non si tratta dell’unica protagonista della soap ad essere finita nella sigla di Un posto al sole. Entrano nei titoli di apertura anche le gemelle Micaela e Manuela Cirillo. Se in passato le due avevano il volto di Cristina Dell’Anna (attrice nota anche per il ruolo di Patrizia in Gomorra), adesso sono interpretate da Gina Amarante.
Inoltre è entrato nella sigla e quindi nel cast fisso della serie anche il piccolo Manuel D’Angelo, interprete di Manuel. Non sono mancate però delle uscite di scena eclatanti in questo avvio di 2024.
I fan hanno infatti notato l’assenza nei titoli di testa sia di Peppe Zarbo (Franco) che di Angela (Claudia Ruffo). Come ormai noto infatti i due attori si sono presi una pausa momentanea dalla serie ma non è affatto escluso un loro ritorno futuro.
“Il 21 Ottobre 1996 andava in onda la prima puntata di Un posto al sole. È stata un’avventura incredibile e irripetibile. Voglio ringraziare di cuore Rai, Freemantle e tutto il pubblico, così come le generazioni che sono cresciute insieme a noi“, aveva scritto Zarbo in un post.