Squid Game, Gi-hun sarebbe potuto morire nel finale: la teoria

Il destino di Gi-hun

Gi-hun sarebbe potuto morire nel finale di Squid Game. Questo è quanto pensano diversi fan della serie sudcoreana che hanno analizzato con attenzione l’ultima puntata della prima stagione. Ma andiamo con ordine e partiamo con un disclaimer importante: se non hai ancora modo di completare la visione degli episodi, ti consigliamo di non proseguire con la lettura del pezzo. La prima stagione dello show è terminata con la vittoria del protagonista, che si è aggiudicato il premio in denaro di 45,6 miliardi di won.

L’ultima scena della nona puntata ci mostra Gi-hun in aeroporto, pronto a raggiungere sua figlia. Qualcosa però nel suo piano iniziale va storto. L’uomo si imbatte infatti nuovamente nel recruiter, il misterioso personaggio legato all’associazione organizzatrice del “gioco del calamaro”. Dopo aver assistito all’ennesimo reclutamento, il personaggio interpretato da Lee Jung-jae capisce che stanno organizzando una nuova edizione del game. Per questo sceglie di tornare nuovamente nell’isola in cui tutto è iniziato con l’obiettivo, forse, di smantellare tutta la struttura dall’interno.

Secondo i fan questo cambio di rotta di Gi-hun all’ultimo secondo gli ha permesso di salvarsi la vita. In un teoria su Reddit si legge che con molta probabilità se l’uomo avesse preso l’aereo che lo avrebbe portato da sua figlia sarebbe morto perché il mezzo sarebbe stato fatto saltare in aria. Un’ipotesi che sarebbe rafforzata anche dalle parole dette dal Front Man al telefono. “Sali solo su quell’aereo. È per il tuo bene“, dice l’organizzatore del gioco. Ciò rivela che Gi-hun è ancora un osservato speciale dell’organizzazione, che continua a tracciare i suoi spostamenti.

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Secondo questa congettura, l’uomo sarebbe diventato troppo pericoloso e per questo da eliminare. Questa, secondo quanto si legge, è una conseguenza in cui potrebbero incorrere tutti i passati vincitori delle varie edizioni. Tuttavia nel caso del Front Man, trionfatore dell’edizione del 2015, non è andata così.

Ripercorriamo la sua storia