Giacomo Leopardi, iniziano le riprese della miniserie Rai
Sono iniziate le riprese della miniserie Rai “Giacomo Leopardi – vita e amori del poeta”: rivelato il cast
Giacomo Leopardi, iniziate le riprese
Sono iniziate le riprese di Giacomo Leopardi – Vita e amori del poeta, la miniserie Rai diretta dall’attore e regista Sergio Rubini. Nelle scorse ore è stato ufficializzato parte del cast che porterà sul piccolo schermo la storia di uno dei poeti più importanti della letteratura italiana.
Entra nel nostro gruppo WhatsApp per esser sempre aggiornato su serie tv e cinemaA vestire i panni di Leopardi sarà Leonardo Maltese, attore recentemente visto in film come Rapito e Il signore delle formiche. Al suo fianco tanti volti noti del piccolo schermo. Alessio Boni sarà infatti il padre del poeta de L’infinito mentre Cristiano Caccamo (visto in serie come Che Dio ci aiuti o Summertime) vestirà i panni dell’amico Ranieri.
A chiudere il cast Giusy Buscemi, tra i protagonisti della seconda stagione di Doc – nelle tue mani, a cui è affidato il compito di portare in scena Fanny Targioni Tozzetti. A dirigere la miniserie, che farà parte del palinsesto di offerte di Rai Uno, sarà Rubini. Durante un’intervista rilasciata al Corriere della Sera, il regista e attore ha spiegato perché ha scelto la tv di Stato per raccontare la storia di Giacomo Leopardi.
“Dobbiamo difendere la nostra azienda di Stato perché da qui può partire la narrazione del nostro Paese; non ci dobbiamo far raccontare solamente dagli altri, ma dobbiamo farlo anche noi italiani. La strada è creare prodotti importanti — non da banco, ma da autore — che siano competitivi, che raccontino anche la nostra identità“, ha spiegato l’attore.
“È stato un poeta che in qualche modo tutti hanno tirato per la giacchetta: i cattolici hanno raccontato che in punto di morte si era convertito; i marxisti lo hanno dipinto come un nichilista; il mondo del Risorgimento ha posto l’accento sul suo patriottismo“, ha poi dichiarato.
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“È stato una figura assolutamente libera. Vogliamo mettere a fuoco la sua modernità, prescindendo dall’immagine da presepe del poeta triste e depresso perché la sua depressione e il suo pessimismo erano frutto di un assoluto vitalismo; piuttosto il senso del tragico nasceva da tutte quelle domande alle quali non trovava risposta“, ha poi aggiunto