Disney potrebbe tornare all’animazione 2D?

Dopo oltre un decennio di produzioni esclusivamente in CGI, i Walt Disney Animation Studios potrebbero finalmente tornare al 2D. L’ultima opera realizzata completamente con animazione tradizionale fu Winnie the Pooh nel 2011. Da allora, la casa di Topolino ha puntato tutto sulla computer grafica, ma qualcosa potrebbe cambiare all’orizzonte.

Durante un’intervista concessa a The Wrap, Jared Bush, direttore creativo dei Walt Disney Animation Studios e co-creatore di successi come Encanto e Zootropolis, ha lasciato intendere che il 2D potrebbe fare il suo ritorno. Intervenendo al prestigioso Annecy Animation Festival, Bush ha dichiarato:

Adoro il 2D. In questo momento abbiamo artisti 2D che stanno facendo cose incredibili e pazzesche. Mi fermo qui“»”, ha aggiunto, con un sorriso che ha acceso la curiosità dei fan e degli addetti ai lavori.

Dal 2011 a oggi, Disney ha realizzato 12 film animati in CGI, da Ralph Spaccatutto al prossimo Oceania 2. Il motivo principale di questo passaggio è legato al cambiamento delle tecnologie, ma anche alla perdita progressiva di competenze nell’animazione disegnata a mano. Il 2D, semplicemente, è diventato un linguaggio meno praticato e più costoso da produrre.

Bush ha raccontato che per colmare il vuoto generazionale ha convinto Ron Clements, leggendario regista Disney (La Sirenetta, Aladdin), a uscire dalla pensione per formare le nuove leve. Un segnale concreto che l’interesse per l’animazione tradizionale non è solo nostalgico, ma anche progettuale.

Il nodo resta però economico. Come ha sottolineato Jim Morris, presidente della Pixar, i film Disney e Pixar hanno costi di produzione ben superiori rispetto a quelli degli altri studi: spesso oltre i 150 milioni di dollari per un singolo film. In confronto, titoli come Dog Man (DreamWorks) o Paw Patrol: The Mighty Movie (Nickelodeon) vengono realizzati con budget che vanno dai 30 agli 85 milioni.

Nonostante le difficoltà, Bush ha lasciato intendere che Disney sta esplorando strade alternative per portare avanti il proprio stile unico, mantenendo la produzione “in casa” ma cercando nuove soluzioni creative e tecniche. Il ritorno all’animazione 2D non sarebbe quindi solo una mossa nostalgica, ma una scelta artistica precisa.

In un’epoca dominata da CGI e intelligenza artificiale, un film disegnato a mano potrebbe riportare la magia e la poesia visiva che hanno fatto la storia dell’animazione Disney.