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American Horror Story 6: da quanto tempo Lee si è arresa a Scathach

Niccolo Maggesi | 11 Novembre 2016

American Horror Story

Il penultimo episodio ha svelato che Lee (Adina Porter) è una serva di Scathach. Ma da quanto tempo? Scopriamolo insieme. […]

Il penultimo episodio ha svelato che Lee (Adina Porter) è una serva di Scathach. Ma da quanto tempo? Scopriamolo insieme.

Si può ben dire che la sorpresa di quest’anno, all’interno dell’ultima stagione di American Horror Story, sia stata a tutti gli effetti Adina Porter, che dopo la sua episodica partecipazione a Murder House ha trovato il successo presso il grande pubblico col ruolo di Lee Miller. E’ costei infatti la reduce dei dolorosi avvenimenti ripresi dalle telecamere di Return to Roanoke, e nel capitolo conclusivo scopriremo che cosa abbia da dire ai microfoni dei giornalisti e del tribunale che l’accusa di omicidio. Secondo le rivelazioni della settimana scorsa, infatti, sarebbe stata proprio Lee ad uccidere e bruciare il corpo del marito nei boschi intorno alla villa del fratello, durante la notte dopo la quale Mason l’aveva minacciata di portarle via la figlia.

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Lo spettatore, però, malgrado un filmato delle telecamere di sicurezza la incastrasse mentre usciva di casa proprio nell’arco di tempo dell’omicidio, era stato portato a credere che fosse improbabile che una donna avesse le capacità per colpire, impalare e dar da sola fuoco al corpo di un altro uomo. Le modalità, peraltro, davano a pensare che si trattasse di uno dei violenti atti di rappresaglia dei coloni di Roanoke nei confronti degli usurpatori della loro terra, invece non era così. Come si spiega dunque tutto ciò?

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L’ultimo episodio trasmesso ha svelato che la ragione per la quale proprio Lee è sopravvissuta al massacro della luna di sangue è stato il patto da lei stretto con Scathach. Avendo imparato a conoscerla, tuttavia, sappiamo che questa sorta di spirito primitivo dei boschi non preferisce le sue adepte senza criterio, ma ne fiuta in qualche modo le oscurità dell’anima, asservendole infine come proprie iniziate. E’ stato questo anche il caso di Lee, che sembrerebbe essersi votata alla strega in occasione degli ultimi attimi di Return to Roanoke. Ma che dire se invece quella non fosse stata la prima volta che abbia addentato con piacere il cuore di un cinghiale? Che dire se anche l’assassinio di Mason fosse avvenuto sotto gli effetti di un arcano accordo con Scathach?

Se da una parte questa ipotesi garantirebbe una spiegazione alle forze apparentemente innaturali che devono aver sostenuto Lee al momento dell’uccisione del marito, dall’altra avremmo l’incongruenza per cui, contrariamente al fatto che restare per qualche tempo sotto gli effetti della magia di Scathach provoca anche l’amnesia di quel tempo, Lee ricordasse invece alla perfezione di aver ucciso Mason.

Superare l’impasse diverrebbe facile quindi solo nel caso in cui si ammettesse che Lee abbia voluto ascrivere a se stessa la morte del marito pur non essendone la diretta responsabile, oppure nella convinzione di aver agito coscientemente nonostante fosse posseduta da Scathach. L’impressione è che il processo al quale verrà sottoposta finirà per scagionarla dalle sue azioni, e che le forze oscure trionfino dunque sulla giustizia. Con un finale simile, e sapendo che Scathach è la prima delle Supreme, saremo peraltro forse destinati a ritrovare Lee in quell’ambizioso progetto di crossover tra Murder House e Coven, che Ryan Murphy ha in mente in un prossimo futuro.

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