Stranger Things 5, gli autori si sbilanciano sul finale: “Le probabilità che non piaccia sono dello 0,5%”
Cosa hanno detto i fratelli Duff
Nel corso di una nuova intervista, gli autori di Stranger Things 5 si sbilanciano sul finale della serie. Ecco le loro dichiarazioni.
Parlano gli autori di Stranger Things 5
Mancano pochi giorni all’uscita di Stranger Things 5. Il capitolo finale dell’iconica serie Netflix, come è stato annunciato, verrà rilasciato in tre parti. La prima, che comprende i primi 4 episodi, sarà disponibile in Italia a partire dal 27 novembre. La seconda (episodi 5-7) verrà invece rilasciata il 26 dicembre. L’ultimo episodio, che chiuderà definitivamente lo show, sarà pubblicato il 1 gennaio 2026 e la sua durata dovrebbe essere di circa due ore. Tanta è la voglia dei fan di scoprire cosa accadrà e come terminerà la storia e senza dubbio le altissime aspettative non verranno deluse.
Nel mentre in queste ore i fratelli Matt e Ross Duffer, creatori e autori dello show, hanno rilasciato alcune dichiarazioni a GamesRadar+ e nel corso della chiacchierata si sono sbilanciati sul finale della serie, facendo importanti affermazioni. Queste le loro parole in merito: “Impariamo costantemente cosa funziona e cosa no e stiamo applicando quelle lezioni o stiamo tentando di applicarle alla prossima stagione. Quindi speriamo di aver imparato ogni possibile lezione che c’è da imparare. La stagione 5 sarà perfetta e i fan non avranno problemi con nulla. Penso che le possibilità che ciò accada siano dello 0,5%”.
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Il finale di Stranger Things 5 promette dunque scintille. I fratelli Duff hanno tuttavia rivelato anche se c’è qualcosa che vorrebbero cambiare, qualora potessero tornare indietro. A rispondere è Matt, che afferma sicuro:
“È perfetto, non so di cosa stai parlando. Non voglio dire cosa cambierei perché poi la gente dice ‘Ai Duffers non piacciono X, Y e Z’. Dirò solo questo: ogni anno impari, ogni anno fai errori, ma impari anche e sei sorpreso da cose che trovano riscontro con il pubblico che non eri così sicuro che avrebbero funzionato”.