The Handmaid’s Tale 6 anticipa reputation (Taylor’s Version) con Look What You Made Me Do (Taylor’s Version)

Nel penultimo episodio della sesta e ultima stagione di The Handmaid’s Tale, la serie ha regalato agli spettatori un momento di grande intensità, accompagnato da una canzone che non è passata inosservata ai fan di Taylor Swift. Si tratta di Look What You Made Me Do (Taylor’s Version), che ha aperto l’episodio 9, un brano ancora inedito tratto dal tanto atteso album reputation (Taylor’s Version).

L’inserimento di Look What You Made Me Do (Taylor’s Version) ha acceso immediatamente le teorie degli Swifties. Da tempo i fan della cantautrice aspettano infatti con ansia l’uscita di reputation (Taylor’s Version). Si tratta infatti di uno degli ultimi due album rimasti da ri-registrare nella battaglia dell’artista per la proprietà dei suoi master. L’apparizione del brano nella serie Hulu sembra quindi essere un ulteriore indizio che il momento del rilascio sia vicino.

Da anni infatti i fan teorizzano date e annunci di questa riedizione dell’album iconico di Taylor Swift. A oggi però l’artista non si è ancora sbilanciata in merito al suo lancio, che pare sarà ritardato a causa dell’uscita del suo dodicesimo album, forse svelato agli AMA di quest’anno.

Non è la prima volta che un brano ri-registrato di reputation fa la sua comparsa in una serie TV. In precedenza, Delicate (Taylor’s Version) è stata usata in The Summer I Turned Pretty.

Nel contesto di The Handmaid’s Tale, la scelta di questa canzone assume un valore fondamentale. Le protagoniste sono state spinte oltre ogni limite, costrette a ribellarsi per sopravvivere. È un grido di sfida e di affermazione personale che si lega perfettamente al messaggio della canzone di Taylor Swift: reagire, combattere, trasformare la sofferenza in potere.

La stagione si concluderà con il decimo episodio, ma l’universo narrativo di The Handmaid’s Tale non si chiuderà qui. La serie sequel The Testaments, ispirata all’omonimo romanzo di Margaret Atwood, porterà avanti la storia. E chissà, magari con un’altra colonna sonora firmata Taylor Swift.