Nuovo Olimpo alla Festa del Cinema di Roma

Nuovo Olimpo, il nuovo film di Ferzan Ozpetek, sarà presentato in anteprima nel corso della Festa del Cinema di Roma. La pellicola Netflix diretta dal regista de Le fate ignoranti doveva far parte del catalogo della piattaforma già dallo scorso maggio. Il lancio è stato però rimandato e con molta probabilità avverrà in contemporanea con la diciottesima edizione del festival della capitale, in programma dal 18 al 29 ottobre.

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Protagonisti del film sono Damiano Gavino (reduce dal successo di Un professore, che da novembre torna su Rai Uno con la seconda stagione) e Andrea Di Luigi. Al centro della trama due giovani venticinquenni che vivono nella Roma degli anni 70.

I due si innamoreranno perdutamente l’uno dell’altro ma si perderanno di vista. Nei 30 anni a seguire i protagonisti saranno destinati a perdersi e a ritrovarsi più volte, dando vita a una travagliata storia d’amore. Ad arricchire il cast di Nuovo Olimpo troviamo altri volti noti del piccolo schermo.

Troveremo infatti Luisa Ranieri (protagonista de Le indagini di Lotita Lobosco su Rai Uno), Aurora Giovinazzo (di recente vista in Freaks Out e Anni da cane), Giancarlo Commare (da Skam Italia), Greta ScaranoJasmine Trinca. Tra i protagonisti troveremo anche Alvise Rigo che torna a recitare dopo il debutto nel mondo della recitazione con Che Dio ci aiuti 7.

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Il punto di partenza del film è una storia vera che mi è successa negli anni ‘70 e che da tanto tempo volevo usare come spunto per farne un film – ha dichiarato Ferzan Ozpetek raccontando il suo nuovo impegno come regista –Iniziando a lavorarci però questa volta mi sono subito accorto che piano piano la storia si allargava comunque, si staccava dal suo nodo iniziale così personale e dilagava verso altre dinamiche e altri temi che non riguardavano più soltanto me. Perché non raccontava solo un amore a due attraverso il tempo ma pure l’amore per il cinema, come memoria del desiderio e della passione. I confini autobiografici si sono così scoloriti e la storia non è più stata soltanto mia, ma credo anche di tanti altri“.