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Netflix spiega perché non ha salvato Marvel’s Agent Carter

Redazione | 28 Luglio 2016

Marvel Netflix

Dopo la cancellazione di Marvel’s Agent Carter molti sono stati gli appelli per salvare la serie e i fan si […]

Dopo la cancellazione di Marvel’s Agent Carter molti sono stati gli appelli per salvare la serie e i fan si sono rivolti ripetutamente a Netflix che già aveva recuperato serie come Breaking Bad e Gilmore Girls.

Marvel’s Agent Carter era nata da un’idea sviluppatasi in un primo momento nel Marvel One Shot: Agent Carter, che andava a situarsi dopo le vicende di Captain America – The First Avengers, e poi allargatasi alla seconda stagione di Marvel’s Agents of S.H.I.E.L.D. e vedeva come protagonista principale Peggy Carter (Hayley Atwell) accompagnata da Edwin Jarvis (James D’Arcy) nelle sue indagini presso l’S.S.R., la Strategic Scientific Reserve, un’agenzia top-secret degli Alleati durante la II Guerra Mondiale.

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La serie, andata avanti per due stagioni, prevedeva un cast d’eccezione: oltre alla Atwell e a D’Arcy, facevano parte della serie anche Enver Gjokaj (Daniel Sousa), Chad Michael Murray (Jack Thompson), Dominic Cooper, nel ruolo di Howard Stark, Wynn Everett (Whitney Frost) e Bridget Regan (Dottie Underwood).

Ieri Ted Sarandos, direttore dei contenuti di Netflix, ha parlato del perché la serie con protagonista Peggy Carter non è stata salvata.

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"Stiamo cercando dei prodotti originali per Netflix e della Marvel ne abbiamo diversi. Questo è il motivo principale." ha dichiarato Sarandos.

Un’altra difficolta è insita proprio nel criterio con cui Netflix diffonde le proprie serie TV, che vengono messe a disposizione del pubblico nello stesso momento in tutto il mondo.

"Ci sono degli accordi precedenti relativi alla diffusione della serie TV che rappresentano degli ostacoli", ha continuato Sarandos. La serie è, infatti, ancora in onda in alcuni paesi del mondo e questo creerebbe problemi nella diffusione da parte di Netflix, in quanto i possessori dei diritti avrebbero da ridire sulla politica di distribuzione tipica dell’azienda.

"È stata più una scelta dovuta agli affari, che creativa", ha concluso.