
Final Destination: Bloodlines risolve un mistero durato anni
Final Destination: Bloodlines svela finalmente il mistero dietro il disegno della Morte e collega tutti i film del franchise.
Final Destination: Bloodlines risolve un mistero lungo quindici anni
Dopo più di un decennio di silenzio, il franchise di Final Destination torna al cinema con un nuovo capitolo: Final Destination: Bloodlines. Il film fa finalmente luce su uno dei misteri più discussi dai fan: il vero disegno della Morte.
Dal 2011, anno d’uscita del quinto film, gli appassionati hanno speculato su regole, eccezioni e incongruenze della saga. Bloodlines raccoglie tutto questo materiale e lo organizza in una struttura narrativa coerente, svelando risposte attese da anni.
Il film si apre con una premonizione ambientata nel 1968, in cui una giovane donna di nome Iris (interpretata da Brec Bassinger) predice il crollo della Sky Tower, un ristorante sospeso su una torre di cemento. La sua visione salva decine di persone, ma mette tutte queste vite sulla lista della Morte. La novità, però, è che la Morte non si limita più ai superstiti immediati: nel corso degli anni, si scopre che ha preso di mira anche i loro discendenti, determinata a correggere l’errore cosmico generato dalla sopravvivenza di chi doveva morire. È questo che dà il titolo a Bloodlines (linee di sangue) e che rivela il legame segreto tra tutti i capitoli precedenti.
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Iris, sopravvissuta all’incidente del 1968, dedica la sua vita a studiarne i meccanismi, raccogliendo prove e dati in un libro diventato centrale nella trama. Secondo la nipote di Iris, Stefani, la Morte non agisce in modo casuale: il suo design è quasi matematico, regolato da leggi e combinazioni. Ci sono segnali, schemi e variabili che possono essere letti e interpretati. Questo spiega perché i protagonisti dei film precedenti abbiano avuto visioni o segnali: erano già parte del disegno.
Il film chiarisce anche la natura punitiva e vendicativa della Morte. Quando qualcuno tenta di sfidarla o salvare altri dalla sua lista, essa reagisce colpendo anche chi non era inizialmente destinato a morire. Il lato vendicativo della Morte getta nuova luce su scene passate della saga, come l’apparizione di Molly Harper sul volo 180 in Final Destination 5, ora spiegata come una rappresaglia per l’interferenza con il disegno originale.
Il colpo di scena è la rivelazione che ogni sopravvissuto dei film precedenti è un discendente dei superstiti della Sky Tower. È un plot twist che collega l’intera saga e che retroattivamente dà un senso logico agli avvenimenti di tutti e cinque i film precedenti. Il libro di Iris contiene ritagli, appunti e dettagli che confermano questa teoria. Persino le fotografie inquietanti di Wendy in Final Destination 3 ora hanno una spiegazione: la sua connessione alla Sky Tower esisteva prima della sua stessa nascita.
Nonostante le molte risposte, Bloodlines lascia aperta una grande domanda: da dove provengono le premonizioni? Il film ipotizza che esista una forza opposta alla Morte, forse una “energia di bilanciamento” che permette a persone come Iris di ricevere visioni. Tutto rimane molto vago, forse per lasciare spazio a un possibile sequel.