
Filippo Scicchitano in Balene: “Con Emanuele tante fragilità in comune” (INTERVISTA)
Abbiamo intervistato Filippo Scicchitano, figlio di Veronica Pivetti nella nuova fiction di Rai Uno Balene
Nel 2026 saranno trascorsi 15 anni da quando quel giovane ragazzo con il buzz cut di Scialla! faceva capolino per la prima volta nel mondo dello spettacolo. Negli anni Filippo Scicchitano è cresciuto, personalmente e professionalmente, ed è diventato uno degli attori più apprezzati della nuova generazione.
Dallo scorso 21 settembre è tornato su Rai Uno con Balene, nuova fiction in 8 episodi con protagoniste Veronica Pivetti e Carla Signoris. Al centro della trama Evelina e Milla, due donne che sono sono state migliori amiche in passato nonostante adesso conducano due stili di vita completamente diverse.
Una vita borghese e apparentemente perfetta quella di Milla che mal si collima con quella più scombussolata e creativa di Evelina. La scomparsa di un’amica comune, Adriana, le costringerà a riavvicinarsi.
Nella serie Scicchitano interpreta il ruolo di Emanuele, figlio di Evelina, che si destreggia tra il ruolo di papà a tempo pieno di sua figlia Zina e il lavoro di ingegnere. Un uomo tutto d’un pezzo che cerca costantemente sicurezze e garanzie. L’unica persona che riuscirà a scalfire la sua rigidità sarà Flaminia (interpretata da Laura Adriani), figlia di Milla.
Rivedere la cotta adolescenziale di un tempo risveglierà sentimenti sopiti in Emanuele e gli permetterà di ritrovare quella leggerezza persa da tempo. Un progetto che riporta Filippo in Rai dopo l’uscita di scena del suo personaggio, Danilo, da Le indagini di Lolita Lobosco. Nel corso della chiacchierata abbiamo parlato anche di un suo possibile ritorno al fianco di Luisa Ranieri nella fiction dei record oltre che dei suoi progetti futuri.
D: In Balene interpreti Emanuele, il figlio di Evelina. Cosa puoi aggiungere sul tuo personaggio?
R: Posso aggiungere che c’è anche un rapporto romantico con Flaminia, la figlia di Milla (Carla Signoris, ndr). È qualcosa che non è corrisposto da parte di lei ma magari le cose cambieranno nel corso delle puntate. È un incontro positivo per lui perché gli permette di alleggerirlo anche rispetto all’educazione di sua figlia. È molto severo. Flaminia fa sì che si ammorbidisca rispetto a tutto questo.
D: Emanuele è un uomo che cerca stabilità e sicurezze. Lo si evince sia dal lavoro che ha scelto che dall’educazione che cerca di impartire a sua figlia. Tu Filippo, nella vita di tutti i giorni sei pragmatico come lui o esuberante e creativo come Evelina?
R: Mi ci sono rivisto con il personaggio, al di là del fatto che lui è padre e io no. Rispetto alle sue fragilità, le sue timidezze e le sue debolezze molte cose sono in comune. Anche l’essere cresciuto senza un padre è qualcosa che me lo ha fatto sentire vicino.

si ringrazia Nico Ufficio Stampa per lo scatto
D: C’è una caratteristica di Evelina che forse ti appartiene, che è il suo essere anti-tecnologica. Non so se sei anti-tecnologico ma sei sicuramente poco presente sui social network…
R: Ho una pagina Instagram ma la gestisco poco. Pubblico qualcosa del mio lavoro ma poco della mia vita privata. L’ho creata poco tempo fa. Per tanto tempo ho pensato che non servisse. Ho fatto un po’ un patto con il diavolo, essendo personaggi pubblici è giusto essere presenti sui social. Se è finalizzata per cose positive va bene. Ma la uso male, vorrei saperla usare meglio.
D: Cosa hai imparato da Veronica Pivetti lavorando con lei fianco a fianco sul set?
R: È una grande professionista. Da lei ho imparato la disciplina. Il suo era un ruolo molto complicato, era molto presente in scena. La stanchezza era presente ma era sempre sorretta dalla sua professionalità. È l’esperienza che fa la differenza anche nello gestire una serie così lunga.

si ringrazia Nico Ufficio Stampa per lo scatto
D: Il prossimo anno festeggi 15 anni di carriera. Cosa è rimasto di quel ragazzo di Scialla?
R: Di quel ragazzo di Scialla è rimasto poco purtroppo. Si cresce e si finisce inevitabilmente a fare dei compromessi con la vita. Quella spensieratezza la perdi. Sarebbe ideale riuscire a recuperarla, è qualcosa che mi dico sempre. Quando cresci si creano più sovrastrutture.
D: Il pubblico di Rai Uno ti ha apprezzato negli ultimi anni anche per il ruolo di Danilo in Lolita Lobosco. È un capitolo chiuso per te? So che ci sarà una quarta stagione…
R: Ah hai saputo che c’è una quarta? Forse sì, non te lo so dire con certezza. Però io non credo che ci sarò. Già nella terza era una sorta di cameo…
D: Esatto, ma dato che questo cameo c’è stato nel finale di stagione in molti hanno pensato che gli sceneggiatori abbiano aperto la strada a un tuo possibile ritorno…
R: Guarda a me non hanno detto niente (ride, ndr). Quindi in teoria no, vediamo…
D: Se dipendesse da te? Sarebbe un sì o un no?
R: Per me quella è stata una serie che mi ha dato grande visibilità, mi ha permesso di continuare a lavorare anche in tv. Ci sono molto legato.
D: Una serie tv che stai guardando in questo momento e l’ultimo film che hai visto al cinema ?
R: L’ultima serie che ho visto è Adolescence. L’ultimo film visto al cinema è Killers of the Flower Moon. Ogni tanto li recupero in streaming ma al cinema non vado da un po’.
D: Progetti futuri?
R: Ho una serie in uscita che ho terminato di girare due mesi fa che si chiama La buona stella per la regia di Luca Brignone. Uscirà nel 2026 su Rai Uno. È una sorta di poliziesco. Il mio personaggio è il protagonista maschile che si ritrova coinvolto in una rapina, senza che lui ne faccia parte. Trova dei soldi e scappa. Sulle sue tracce si mettono dei tipi loschi e anche la polizia.
D: La tua serie tv preferita?
R: Breaking Bad, senza dubbio. E subito dopo c’è lo spin-off Better Call Saul.
D: Ne aggiungiamo una terza e facciamo una Top 3?
R: I Soprano.