A poco servì anche l’aiuto degli altri componenti della famiglia, o degli amici ai quali confessò quanto oggi riesce finalmente a svelare al pubblico di seguaci su Facebook. In molti, infatti, le consigliarono di non esporsi, e a causa dei meccanismi psicologici inevitabilmente innescati da una simile violenza, anche Aurélie Wynn stessa decise di tacere. Come in molti in questo periodo, però, la donna ha preso il coraggio a quattro mani una volta saputo che anche altri hanno vissuto esperienze simili a lei.
“Gli altri miei amici e le persone intorno a me mi dissero che era meglio non dire nulla, per non diventare quel genere di ragazza, e (mi dissero) che nessuno mi avrebbe creduto e avrebbero pensato che stessi provando ad avere i miei dieci secondi di celebrità.
Per queste ragioni ho mantenuto il silenzio, ma ho avuto presto occasione di vedere e sentire quanto le molestie e le intimidazioni fossero diffuse in questa industria. Fino al punto in cui mi sono domandata quanto davvero volessi stare nel mondo dello spettacolo, visto che non vededo alcun miglioramento. E a che prezzo? Io mi sono allontanata dalla recitazione, e volevo soltanto sostenere le dichiarazioni di Kristina Cohen perché credo siano vere.
Sono incredibilmente grata che tutto questo stia venendo alla luce, e che ci sia giustizia nel mondo. Io ti credo, Kristina Cohen, e ti ringrazio di aver parlato così chiaramente e in modo davvero comprensivo di che cosa le giovani attrici donne devono passare nelle mani di uomini come Ed Westwick. Senza di te non avrei avuto la forza di parlare pubblicamente del mio calvario”.
Cosa accadrà a questo punto sotto il rispetto legale, e se Westwick deciderà nuovamente di rilasciare altre brevi dichiarazioni, sarà solo il tempo a dircelo.
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