Decreto bloccato: il cinema trema
Scontro istituzionale tra il Ministero della Cultura e il Mef: bloccato il decreto da 101 milioni per il Fondo Cinema.…
Scontro istituzionale tra il Ministero della Cultura e il Mef: bloccato il decreto da 101 milioni per il Fondo Cinema. Giorgetti e la Ragioneria generale bocciano la proposta
ROMA – Tutto da rifare per il Ministero della Cultura. Il tentativo del ministro Alessandro Giuli di spostare 101 milioni di euro dai contributi automatici al Fondo per il Cinema e l’Audiovisivo, dopo i tagli della legge di Bilancio, è stato fermato dal Ministero dell’Economia e delle Finanze guidato da Giancarlo Giorgetti. La motivazione? Un intervento giudicato fuori tempo massimo e in contrasto con le regole del nuovo Patto di Stabilità europeo.
La bocciatura è arrivata direttamente dalla Ragioniera generale dello Stato, Daria Perrotta, che ha chiarito l’impossibilità di riutilizzare i cosiddetti “residui”, cioè le somme non spese, come Giuli avrebbe voluto fare per rifinanziare il Fondo Cinema. «Le deroghe – spiegano dal Mef – possono essere concesse solo previa verifica degli equilibri di finanza pubblica», una procedura che deve avvenire entro precise scadenze fissate tra il 2 ottobre e il 10 aprile. Troppo tardi, dunque, per intervenire.
Il vertice a Via Venti Settembre
L’incontro tra Giuli e Giorgetti si è svolto in un clima di confronto cordiale ma teso. I due ministri, legati da una conoscenza personale di lunga data, hanno cercato una mediazione per scongiurare lo stallo che sta preoccupando il mondo del cinema italiano. Tuttavia, la posizione del Mef resta ferma: niente scorciatoie contabili.
Giuli, secondo fonti interne, avrebbe provato a chiedere una deroga straordinaria, ma anche questa ipotesi è stata respinta. La Ragioneria ha infatti ribadito che qualsiasi modifica alle risorse richiede un passaggio ufficiale nei documenti di finanza pubblica. Il risultato è un nulla di fatto: il decreto, così come proposto, non potrà essere approvato.
Cinema in attesa di ossigeno
Il ministro della Cultura, tuttavia, non intende arrendersi. «Con Giorgetti risolveremo tutto», ha dichiarato al quotidiano Il Foglio, promettendo di tornare alla carica per trovare una soluzione che restituisca fiato a un settore che da settimane denuncia la mancanza di fondi e il rischio di un rallentamento delle produzioni.
Le associazioni di categoria hanno espresso forte preoccupazione, ricordando che il cinema e l’audiovisivo rappresentano un comparto strategico per l’economia e l’immagine del Paese. Anche dall’opposizione arrivano critiche dure: Matteo Orfini (Pd) ha invitato Giuli a «pretendere una correzione immediata della manovra», definendo “urgente un confronto vero e costruttivo con le categorie del settore”.
Il futuro del Fondo Cinema
Nonostante la frenata del Mef, la questione resta aperta. Giuli punta a recuperare i 100 milioni mancanti con altre vie, magari attraverso un nuovo stanziamento nel prossimo anno finanziario. Giorgetti, pur mantenendo il pugno fermo sui conti, avrebbe riconosciuto l’importanza del settore e la necessità di garantire continuità alle produzioni italiane.
Il mondo del cinema attende risposte. Per ora, il messaggio è chiaro: senza una soluzione condivisa tra Cultura ed Economia, il grande schermo rischia di restare senza luce.
A cura della redazione