
La controquerela di Justin Baldoni contro Blake Lively è stata respinta
La controquerela da 400 milioni di dollari di Justin Baldoni contro Blake Lively è stata respinta: il giudice ha definito infondate le accuse
Respinta la controquerela da 400 milioni di Justin Baldoni contro Blake Lively e Ryan Reynolds
Lunedì 9 giugno, il giudice federale Lewis J. Liman ha respinto la controquerela da 400 milioni di dollari intentata dal regista e attore Justin Baldoni e dai Wayfarer Parties contro Blake Lively, Ryan Reynolds, la loro agente Leslie Sloane e il New York Times.
La causa, definita “vendicativa” dagli avvocati di Blake Lively, accusava i querelati di diffamazione, estorsione e interferenze contrattuali. Justin Baldoni aveva inoltre presentato una seconda causa da 250 milioni di dollari contro il Times per la copertura delle accuse mosse da Lively nei suoi confronti nel 2024.
Come riporta PEOPLE, il giudice Liman ha motivato la decisione con l’assenza di prove sufficienti e che i querelati sapessero che le dichiarazioni rese fossero false o diffamatorie. Inoltre ha concesso a Baldoni la possibilità di modificare alcune delle sue accuse entro il 23 giugno.
“I Wayfarer Party non hanno sostenuto che Lively sia responsabile di dichiarazioni diverse da quelle contenute nella sua denuncia, che sono riservate. Inoltre hanno sostenuto che Reynolds e [la pubblicista Leslie] Sloane abbiano rilasciato ulteriori dichiarazioni accusando Baldoni di molestie sessuali. Sostengono poi che il Times abbia rilasciato ulteriori dichiarazioni accusando i Wayfarer Party di aver condotto una campagna diffamatoria. Tuttavia, i Wayfarer Party non hanno sostenuto che Reynolds, Sloane o il Times avrebbero seriamente dubitato della veridicità di tali dichiarazioni sulla base delle informazioni a loro disposizione, come richiesto dalla legge applicabile per essere ritenuti responsabili per diffamazione.”
Il giudice ha aggiunto: “Anche le ulteriori pretese dei Wayfarer Parties sono infondate. Di conseguenza, il ricorso modificato deve essere respinto nella sua interezza”.
Gli avvocati di Blake Lively hanno accolto con soddisfazione il verdetto, definendolo “una vittoria totale”. Inoltre hanno annunciato che chiederanno rimborso delle spese legali, danni tripli e punitivi contro Baldoni e per quello che considerano “un contenzioso abusivo”.
Il New York Times, anch’esso coinvolto nella causa, ha definito la decisione un’importante conferma della protezione legale a favore del giornalismo responsabile. “Il tribunale ha riconosciuto che la legge è pensata per proteggere proprio questo tipo di giornalismo“, ha dichiarato un portavoce.
Il processo principale tra Lively e Baldoni è attualmente fissato per marzo 2026. Entrambe le parti sono attese in aula per testimoniare.