Rinnovo patente dopo il tumore: troppa discrezionalità
Medici, istituzioni e associazioni si sono incontrati a Roma per discutere di una lacuna normativa che colpisce i pazienti oncologici…
Medici, istituzioni e associazioni si sono incontrati a Roma per discutere di una lacuna normativa che colpisce i pazienti oncologici e il loro diritto alla mobilità
La Camera dei Deputati ha ospitato oggi, 5 novembre 2025, un confronto cruciale sul tema patente e malattia oncologica. L’evento, promosso dalla SIMCe (Società Italiana di Medicina Certificativa) nella Sala Stampa di Palazzo Montecitorio a Roma, ha acceso i riflettori su una penalizzante lacuna normativa. In vista del VII Congresso Nazionale SIMCe, dedicato alla “Valutazione dell’idoneità alla guida”, istituzioni e medici hanno discusso della necessità di una riforma che garantisca sicurezza e inclusione ai pazienti guariti.
Un vuoto normativo che crea disparità
In Italia, attualmente, non esiste una normativa chiara per l’idoneità alla guida dei pazienti oncologici. La responsabilità ricade sulle Commissioni Mediche Locali, che decidono senza linee guida nazionali unificate. Questo porta a una grave disomogeneità: un paziente in remissione può essere giudicato idoneo in una regione e non idoneo in un’altra. Come sottolineato dai relatori, questa situazione non solo viola il principio di uguaglianza, ma costringe chi è già provato da anni di cure ad affrontare nuova burocrazia, perizie e costi per dimostrare un’idoneità fisica e mentale che la medicina ha già confermato.
Mobilità e dignità: una battaglia per i diritti
Il confronto a Montecitorio ha messo in luce come il diritto alla mobilità sia fondamentale per la dignità personale. Negare la patente senza criteri scientifici aggiornati limita la libertà e l’inclusione sociale. Giorgio Ruggeri, Presidente SIMCe, ha usato parole forti: “È inaccettabile che la legge resti ferma a logiche di esclusione e sospetto”, chiedendo una riforma urgente. All’evento hanno partecipato figure istituzionali e tecniche di rilievo, tra cui l’On. Fabio Rampelli (Vice Presidente della Camera), l’On. Enzo Amich (Commissione Trasporti), l’Ing. Gaetano Servedio (Motorizzazione Civile), Francesco Osquino (UNASCA), Lucia Vecere (ACI) e Vincenzo Farabella (FISH e CNEL).
L’impegno per una riforma condivisa
I relatori hanno convenuto sull’urgenza di un quadro normativo certo, che rispetti i progressi terapeutici e il diritto dei cittadini guariti di non essere discriminati. L’On. Rampelli ha ribadito che sicurezza stradale e salute non sono in contrasto. La SIMCe si è impegnata a proporre al prossimo congresso una bozza di linee guida per uniformare i criteri di valutazione a livello nazionale, superando la discrezionalità locale con un sistema trasparente. L’incontro odierno (Via della Missione 4, Roma) è stato un passo fondamentale, confermando l’intenzione di unire politica, medicina e associazioni per una legge equa che riconosca la patente come “strumento di libertà”.
A cura della redazione