Kathy Bates, che ha recitato in Coven, Freak Show, Hotel e ora in Roanoke, rivela in quale delle stagioni ha dovuto interpretare il personaggio più complesso.
Ha sorpreso moltissimo una delle ultime dichiarazioni rilasciate da Kathy Bates nella lunga intervista concessa a Vanity Fair, in cui oltre a dichiarare quanto sia stato per lei importante il supporto di Ryan Murphy nel segmento più recente della sua carriera, ha confessato che se esiste una tipologia di ruoli che le piace interpretare, sin da quando nel 1991 recitò nel capolavoro Misery non deve morire guadagnandosi l’Oscar, è quella dei personaggi svitati, disturbati e folli. Nei polverosi panni di Marie Delphine LaLaurie di Coven o, in ultimo, in quelli della sanguinaria Macellaia di Roanoke, si capisce che la Bates ci sia perciò andata a nozze. Gli squilibrati le riescono meglio perché la divertono, e non nasconde – come riconoscono i suoi amici – di avere probabilmente anche qualcosa in comune con loro. Sua madre, per esempio, all’epoca della proiezione di Misery, non capiva tutto il clamore suscitato dalla sua performance di Annie Wilks, poiché pensava che la figlia non si fosse in fondo comportata diversamente da come la conosceva. Forse proprio per questa sua naturale attitudine ad impersonare gli animi più inquieti, Kathy Bates ha ammesso anche che la parte più difficile, tra tutte quelle che le sono state proposte da Murphy, è stata in Hotel.